Diana e la Sala delle Cariatidi
L’ispirazione principale per la nuova stagione di Dior si rifà ad una statua in particolare contenuta in una sala, nonché colonna portante, del Louvre: La Salle Des Cariatides. Al centro della stanza si erge Diana, la dea della caccia, che prende vita in questa scultura di origine romana. Diana era la protettrice della amazzoni, una donna libera, piena di vita, ma soprattutto cacciatrice. Il suo arco è anche al centro del debutto della collezione.
Il défilé
La sfilata Dior si configura come un vero e proprio omaggio agli sport, quasi fosse un prosieguo delle Olimpiadi, tant’è che una delle premesse della collezione è proprio l’ispirazione principale che viene dalla madre dello stilista. La donna vestiva con tenute da equitazione, e da lì si sono poi creati dei look per montare a cavallo, accompagnati anche da altri outfit, come quelli da bagno e da sci. La passerella viene, pertanto, inaugurata con la famosa arciera Sofia Anna Ginevra Giannì (SAGG Napoli) che, con una delicatezza e leggiadria (tipica solo di chi ama questa disciplina), scocca la prima freccia alla Katniss Everdeen e ci lascia incantati per la magia che segue la sua traccia.
Look e collezioni
Il primo look, così suggestivo, lascia poco spazio ad un’ulteriore immaginazione: il completo della donna, sportivo ma femminile ed elegante, potrebbe essere premiato agli Hunger Games data la familiarità con la paladina dei diritti dell’omonimo film. La sfilata Dior, quindi, non è solo una sfilata; le donne sono al centro della collezione e se ne esalta la forza, lo spirito, l’intraprendenza e la resilienza. Vestiti neri, corti e lunghi, a seconda dell’outfit esibito, emergono sullo schermo grazie alla loro vitalità e bellezza. Il bianco e l’argento completano, infine, la scena, immergendola in una nuvola di fantasia che evoca un mondo lontano.
Maria Grazia Chiuri, anche quest’anno, non si può dire che non abbia centrato l’obiettivo, non smettendo mai di sorprendere la sua audience che ammira incantata il suo lavoro.