Cerchiamo la luce solo quando siamo nel buio. Questo è, in parte, il mantra dal quale si sviluppa la collezione di Valentino AI 24 Le Noir. Un’ode al nero come il colore dal quale ogni fantasia di moda prende vita, la tonalità più profonda di tutte con cui riscrivere un nuovo linguaggio prêt-à-porter.
Valentino Le Noir: un colore per ripartire
Il terzultimo giorno della Fashion Week di Parigi, in Rue de L’Université va in scena un piccolo tsunami di moda. L’artefice è Pierpaolo Piccioli, Direttore Creativo di Maison Valentino, e l’oggetto della sua rivoluzione silenziosa è un colore: il nero. Per la prima volta Valentino scende in passerella con una collezione total black e nessun’altra tonalità è in vista. Dopo l’egemonia storica del rosso e, in tempi più recenti, del rosa PPPink, veder sfilare modelle vestite solo e solamente con quello che in molti chiamano un non-colore assomiglia ad un reset visivo e culturale.
“Indosso il nero come un’uniforme e ne sono consapevole, mi permette di concentrarmi su ciò che mi circonda e semplicemente mi piace”. È lo stesso Piccioli a spiegare i motivi di una scelta tanto radicale in un post sul suo profilo Instagram. “Dal nero cerco la luce, nel nero raffino la mia vista”. Il nero diventa dunque uno strumento per calmare il rumore di fondo e permettere di tornare all’essenza degli abiti, vedendoli in modo ancora più vivido tramite un contrasto netto con qualsiasi altra tonalità.
Piccioli sostiene di usare il nero come una tela, “un punto di partenza su cui costruire strati e strutture, silhouette che si muovono mentre cercando le luci tutto intorno, per assorbirle e rifletterle”. Ed è così che la collezione si dipana fra texture architettoniche e armonie di tessuti che ipnotizzano, talmente in grado di giocare sul rapporto fra figura e sfondo, fra pieno e vuoto, che l’occhio inizia a vedere tonalità diverse anche laddove, di fatto, non ce ne sono. Gli stereotipi sulla monotonia del nero e del monocromo sono rotti, è nata una nuova dialettica della forma e del colore.
Una tonalità che racchiude moltitudini
Alla base di una collezione fortemente contemporanea restano gli stilemi di eleganza eterea da sempre legati a Maison Valentino. La proverbiale portabilità del nero si sposa con abiti in cui giorno e sera si intrecciano in modo indissolubile, complici la raffinatezza dei tessuti e l’essenzialità dei design.
È così che una tuta a pantaloncino quasi workwear viene portata con lunghi guanti in pelle lucida, piume e paillettes discendono su capispalla oversize, grandi rose nere sbocciano sulle maniche di mini abiti dalle imponenti spalline anni ’80. Dai tailleur rigorosi la collezione fluisce come un fiume notturno verso abiti sognanti in cui si sovrappongono pizzo e chiffon, con fiori tridimensionali e cascate di pois che fanno capire quanto il colore più profondo di tutti possa in effetti essere foriero di spensieratezza e giovialità.
Il nero ricopre, come a questo punto è ovvio, anche gli accessori. Le décolleté sono a punta e molto accollate oppure allacciate alla caviglia, mentre gli stivali hanno la punta squadrata e un allure biker che dialoga piacevolmente con gonne lunghissime e stoffe semi trasparenti. Le borse sono a mano o a tracolla, in pelle classica o con esuberanti mini frange, perfetto complemento di una collezione in cui la femminilità fuoriesce da ogni pezzo come un fascio di luce dall’oscurità.