Il disegno è asciutto, sfrontato, erotico sentenzia: “La parte sensuale della donna Versace è quella meno decorata” e da qui il caos. E invece no, non questa volta almeno.
La sfilata apre con abiti tagliati a sbieco, corti e asimmetrici, che lasciano una piccola e svolazzante coda su un lato. Non mostrano nulla ma il semplice movimento traspira sensualità inenarrabile. Il tessuto in diagonale assicura un’aderenza lieve alle forme, scolpendo la silhouette con naturalezza, l’asimmetria costringe la gonna a una caduta laterale accentuando l’alternanza di tessuto lucido e opaco prima ancora dell’utilizzo del bicolore.
Dai bottoni metallici sistemati in corrispondenza del taglio in vita nascono particolari di divise militari che danno quel tocco di forza sul corpo femminile.
Il disegno è asciutto, sfrontato, erotico.
Decorazioni marziali a dare carattere alla collezione e a distrarre a volte da quella sensualità tipica della donna Versace.
Mostrine di cristalli e jais appoggiate sulle spalle, due file di bottoni metallici che si fronteggiano sulle giacche, sui cappotti, sui giacconi di pelliccia lavorata a intarsio (a lisca di pesce o con stemmi), fino al tuxedo rosso come una divisa da comandante di un esercito di sole donne.
“È una collezione che celebra la forza della donna, non solo la sua forza interiore, ma soprattutto l’atteggiamento con cui si presenta al mondo. Ogni donna può ritrovare quella forza quando veste Versace”
Lo stile della Maison non ama ne il sesso ne il polso debole.
Un esercito della Medusa tutto al femminile che marcia su stivali cuissard dalla punta aguzza.
di (Federica Piacenza)