#UseTheExisting. È la dichiarazione d’intenti che diviene messaggio da condividere nella collezione Ermenegildo Zegna XXX presentata a Milano Moda Uomo. Riutilizzare l’esistente, re-immaginarlo in vite diverse, ibridare la materia presente per renderla nuova sostanza futura. Il direttore artistico Alessandro Sartori immagina per l’uomo Zegna un Inverno 2020 sostenibile tanto quanto sperimentale, senza però dimenticare le origini di alta sartorialità del brand. E anticipa un progetto ad elevato tasso innovativo con Leica.
Art for Earth, un’installazione immersiva per la sfilata Ermenegildo Zegna XXX
Un oceano di luci e materia impalpabile che cala dall’immenso soffitto di una ex fonderia milanese. Modelli che escono da una foresta di tessuto fatta di avanzi di precedenti sfilate, come se gli abiti vecchi dessero la linfa ai nuovi.
Il simbolismo della installazione immersiva voluta per la sfilata di Zegna XXX non è di certo oscuro, sottolineato anche dal titolo dato dall’artista americana Anne Patterson: Art for Earth, arte per la Terra. Un invito a preservare il pianeta andando a riutilizzare ciò che già c’è; a non distruggere ma a ricreare. Aperta al pubblico fino al 31 gennaio 2020, l’installazione setta il mood dell’intera collezione di Zegna, anticipando e circondando abiti che lanciano la sostenibilità nel futuro della sperimentazione sartoriale.
Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si evolve
L’Inverno 2020 di Ermenegildo Zegna XXX è un esercizio di evoluzione, nelle forme e nei materiali. Alessandro Sartori parte dalla maestria nel tailoring del brand per creare modelli ibridi, con accenni ineffabili ad un’eleganza vintage ma con dettagli dalla funzionalità contemporanea.
Sfilano dunque silhouette pulite su completi che appaiono quasi semplificati, con la complessità del singolo indumento sostituita da sovrapposizioni di capi e giochi di pattern. Gli abiti a tre bottoni sono indossati sopra pantaloni che si restringono alla caviglia e sotto ad ampi blouson che ne contrastano la figura svelta; le giacche ad un petto e mezzo sono smorzate nella formalità da camicie con la zip.
Nei capispalla è ancora più accentuata l’ibridazione di stili, con cappotti ispirati alla silhouette ben più casual del parka e giacche-vestaglia dall’allure rilassato. Spicca poi il gilet sartoriale, da portare indistintamente sotto ad un completo o sopra ad un maglione in cachemire.
Il riutilizzo dell’esistente sottolineato dall’hashtag programmatico della sfilata è ben evidente nei materiali, da sempre fiore all’occhiello di Zegna per evoluzione sperimentale. Tornano le mischie di fibre naturali e sintetiche già care alle precedenti collezioni, stavolta declinate in lavorazioni devoré o ad effetto jacquard, ipnotiche nella versione macro-check o a stampa digitalizzata. L’intento sostenibile raggiunge poi l’apice con i tessuti semplici quali flanella di cashmere riciclata e Achillfarm, il panno di lana interamente realizzato da scarti di confezione.
Anche i colori della collezione attingono al mondo delle risorse naturali, con un’attenzione particolare alle risorse minerarie più preziose: ai più neutri mastice, arenaria e cloudy sky si uniscono oro rosa, rame, quarzo marrone, ambra rossa e blu pavone, la cui cupa brillantezza è accentuata ulteriormente dalle grandi quantità di nero opaco.
Accessori di stagione e la collaborazione con Leica
Funzionalità e riconoscibilità sembrano i punti cardine degli accessori per l’inverno di Zegna. Ai piedi, stivali e polacchini lucidati, adatti al giorno tanto quanto alla sera. Indosso, marsupi oversize, borse morbide, guanti in pelle e berretti semplici che riprendono le stesse tonalità della collezione. Riflettori puntati poi sul must-have della stagione: la INSTA-PACK, una cross-body bag che rimanda alla mania contemporanea per le foto smart ma che riporta un logo d’archivio datato 1980, in pieno spirito di riuso innovativo.
La voglia di Zegna di legarsi al mondo della fotografia spicca ancora di più nella preview della collaborazione con Leica, costruttore storico di fotocamere e ottiche di osservazione. Borse, accessori e tracolle per la macchina fotografica anticipano un progetto fotografico che andrà a filtrare la mascolinità moderna attraverso lo sguardo della donna. Una mescolanza di visioni che ben si sposa con la commistione evoluzionistica promulgata da Ermenegildo Zegna XXX: maschile con femminile, vecchio con nuovo, natura con tecnica.
di Martina Faralli