Remo Ruffini, Presidente e CEO di Moncler, ha sottolineato come l’evento sia un tributo alla creatività che nasce dall’incontro tra culture diverse: “The City of Genius rappresenta come la creatività possa crescere quando i confini svaniscono, permettendo alle persone di ispirarsi a vicenda e di dare vita a qualcosa di nuovo.”
L’evento ha presentato dieci quartieri creativi, ognuno curato da un designer visionario, come Edward Enninful, Hiroshi Fujiwara e Willow Smith. Ogni spazio raccontava una storia unica, unendo la moda con altre discipline come il cinema, la musica e l’arte, per esplorare le infinite possibilità dell’espressione creativa. Dalle dune di sabbia futuristiche di Enninful ai paesaggi post-apocalittici di Willow Smith, le installazioni hanno trasportato il pubblico in mondi alternativi e straordinari.
Il gran finale ha visto la performance del musicista Henry Lau, accompagnato da uno spettacolo di suoni e luci, che ha lasciato gli spettatori senza fiato. In una serata che ha visto convergere talenti da tutto il mondo, Shanghai si è confermata come un epicentro della creatività globale, mentre Moncler ha ribadito la sua capacità di innovare nel mondo del lusso.
Il concept si ispira a uno studio degli anni ’60 che evidenzia come il genio creativo sia intrinseco nei bambini, ma si perda crescendo. Moncler sfida questa tendenza, incoraggiando il pubblico a riscoprire la propria immaginazione attraverso esperienze immersive e collaborazioni tra moda, arte e cultura. Con il supporto di star come Donald Glover e il contributo visivo di Rick Owens e Jil Sander, l’evento promette di essere un viaggio artistico senza precedenti.