Colori accesi, texture lucide, volumi in eccesso, sono solo alcuni dei punti di forza delle nuove collezioni, dal sapore decisamente Eighties, apparse sulle passerelle .
Si parte con lo stile sado-futurista dello stilista americano Jeremy Scott, dove l’occhio rimane folgorato dai colori fluo accostati a gonne in vinile, anche la pelle è presente, abbinata a top micro o a camicie dal taglio over. Gli abiti sono coloratissimi, con tagli futuristici e nostalgiche maxi stampe.
A cavallo tra la fine degli anni Settanta e inizio anni Ottanta è la collezione presentata da Kenzo. Camicie dai volumi strutturati sono accostate a pantaloni morbidi, gli abiti sono fluttuanti nello spazio, il tutto sulle tinte del rosso, oro, bianco e blu .
Un altro poeta che prende la sua ispirazione da questa iconica decade è Emanuel Ungaro, che con una sinfonia più sognante, ci regala tutt’altra prospettiva; La collezione è percorsa dall’utilizzo di volants, sia per dare movimento e leggerezza agli abiti, sia come dettaglio scenografico su bluse e gonne. Tagli asimmetrici e accostamenti optical bianco e nero caratterizzano tutta la linea, ad eccezione di tocchi di turchese, giallo, verde e viola .
La prospettiva che propone Anthony Vaccarello per Yves Saint Laurent, invece, è graffiante con toni aggressivi. L’uso onnipresente della pelle nera nei vestiti, nei top dalle maniche con volumi virtuosistici, rende cristallino l’immaginario di una donna sicura e indipendente. Un accenno romantico è espresso dagli abiti in lamè dorato e dalle trasparenze seducenti presenti nei top accostati a pantaloni e minigonne.
I famosi anni Ottanta, rivisitati in chiave attuale, ben ci ricordano di come la moda contemporanea si lasci sempre ispirare da reminiscenze passate, dando però vita nuova a storie, ritmi e colori contemporanei.
di Valentina Galeazzi