La moda che diventa sempre più entertainment. Sembra questa la parabola intrapresa dai British Fashion Awards 2018, 12esima edizione della cerimonia che premia aziende e personalità britanniche che si sono particolarmente distinte nel loro campo durante l’anno che giunge al termine.
Il red carpet del 10 dicembre al Royal Albert Hall di Londra è stato infatti vicinissimo a quello di cerimonie hollywoodiane quali Oscar e Golden Globes, con una parata di star internazionali che non si sono tirate indietro dallo sfoggiare look audaci (vedi alla voce: Kendall Jenner) e creazioni haute couture.
Una kermesse vip culminata con un’ospite inattesa quanto gradita: la Duchessa di Sussex Meghan Markle, sul palco per consegnare il premio British Designer of the Year Womenswear a Clare Waight Keller e con il pancione (il royal baby nascerà in primavera) ammantato da un lungo abito monospalla nero firmato Givenchy e disegnato proprio dalla Keller.
I vincitori dei British Fashion Awards: Gucci uber alles
Ad aggiudicarsi il premio come Brand of the Year è stato il marchio che forse più di tutti sta rivoluzionando il mondo del fashion negli ultimi anni: Gucci. Un sorridente Alessandro Michele in completo cammello anni ‘70 ha ritirato il premio indossando addirittura una corona d’alloro in versione gold. Un tocco sopra le righe al quale le commistioni di stili, epoche e mood che sempre porta in passerella ci hanno abituato.
Gucci ha vinto anche nella categoria Business Leader, conferendo l’onore al CEO Marco Bizzarri, trascinatore dei fatturati del gruppo Kering del quale la Maison fiorentina fa parte.
L’Italia dei big sul podio
Altri due giganti della moda nostrana si sono aggiudicati nel corso dei British Fashion Awards la vetta del podio dei BFA 2018. Il primo è Pierpaolo Piccioli, insignito del premio come Designer of the Year per il suo lavoro da Valentino. Lavoro che è stato riconosciuto anche dalle star che hanno scelto le sue creazioni per il red carpet della serata: dalla cover girl di Vogue Fran Summers, ammantata di ruches nell’iconico rosso della Maison, a Kristin Scott Thomas, monumentale in un abito-bomboniera rosa.
La seconda stella italiana della serata è stata Miuccia Prada, premiata addirittura nella categoria speciale Outstanding Achievement, una delle più alte onorificenze della serata. Come si legge in una nota ufficiale riportata dalla maison Prada: “Il riconoscimento celebra l’apporto creativo dato al settore da singoli individui che nel corso della loro carriera, abbiano plasmato e rimodellato il mondo della moda grazie al loro spirito innovativo e alla loro creatività. Il British Fashion Council ha riconosciuto in Miuccia Prada un originale approccio pionieristico per aver saputo sin dagli inizi mescolare diverse discipline creative come la moda, l’arte, l’architettura e il cinema.”
I migliori fashion designer (britannici e non) dell’anno
Pur riconoscendo il lavoro dei designer internazionali, i British Fashion Awards rimangono sempre legati alla celebrazione dei talenti Made in UK. Anche quest’anno, dunque, i premi per British Designer of the Year, sia per il Menswear che per il Womenswear, sono stati vinti da personalità britanniche in fortissima ascesa.
Per l’uomo è salito sul podio Craig Green, creatore dell’omonima linea di capi tendenti al genderless. Per la donna il premio è andato invece a Clare Waight Keller, da poco direttrice artistica di Givenchy e responsabile del ritorno sulle passerelle dell’haute couture della Maison parigina.
Londinese è anche il vincitore del Trailblazer Award: Kim Jones per Dior Homme, considerato al top in quanto a creatività e innovazione. Insieme ai giganti e ai creativi già affermati, i British Fashion Awards 2018 non si sono dimenticati di premiare i talenti emergenti inglesi. Samuel Ross si è infatti aggiudicato il premio British Emerging Talent Menswear per la sua A-Cold-Wall*, commistione riuscita fra street style urbano e gusto per il dettaglio dell’upper class.
La categoria British Emerging Talent Womenswear ha visto invece trionfare l’appena 28enne Richard Quinn e il suo omonimo brand, la cui sfilata durante la London Fashion Week di febbraio aveva visto la partecipazione niente di meno che della Regina Elisabetta II. Uscendo poi momentaneamente dai territori di Sua Maestà, il premio per Accessories Designer of the Year è andato al georgiano Demna Gvasalia per Balenciaga, un marchio che è ripartito proprio da accessori iconici come le sock shoes da lui ideate.
I premiati da non perdere su Instagram
La fama di alcuni dei premiati li precede su Instagram, dove i loro profili sono seguiti da milioni di persone in attesa del nuovo look, della nuova collezione, del nuovo scatto. Fra questi spicca Kaia Gerber, eletta Model of the Year a soli 17 anni e degna erede della mamma, la supermodella Cindy Crawford.
Altri profili seguitissimi sono quelli di Virgil Abloh e del suo Off-White, brand per il quale si è aggiudicato il premio Urban Luxe. E, se si parla di foto, è impossibile non nominare i vincitori del Isabella Blow Award for Fashion Creator: il duo Mert & Marcus, i cui componenti, Mert Alas e Marcus Piggott, spopolano tanto su Instagram quanto sulle cover di Vogue e Numéro.
La moda che salva il pianeta ai British Fashion Awards
La moda non è poi solo spettacolo, ma può diventare anche esempio da seguire. A dimostrarlo sono i premi speciali riservati a brand e personalità che lottano per la salvaguardia della società e del mondo che ci circonda. Proprio come Parley for the Oceans, la holding che racchiude marchi del calibro di Nike e Stella McCartney per reinventare in termini green la produzione e il consumo del fashion, e che si è aggiudicato lo Special Recognition Award for Innovation.
O infine come Vivienne Westwood, premiata dal partner ufficiale della serata dei British Fashion Awards 2018 con lo Swarovski Award for Positive Change. Da sempre grande attivista per la tutela del pianeta, la Westwood ha commosso e a tratti scioccato la platea dichiarando: “Ho un piano per cambiare il mondo, ma ho davvero bisogno dell’aiuto di tutti voi. Non posso farcela da sola. Niente funzionerà finché non ci sbrigheremo a cambiare il sistema. Il sistema è totalmente andato ed il tempo sta finendo”.
di Martina Faralli