Calendario Pirelli 2019, sogni e timori della contemporaneità nella poesia di Albert Watson
I nostri sogni, i nostri timori, le nostre ambizioni e la nostra intimità, quest’anno, sono affidati all’obiettivo di Albert Watson. Uno storytelling cinematografico, per raccontare, attraverso la fotografia, il nostro tempo, nelle pagine dell’iconico “The Cal” 2019, firmato Pirelli.
Quattro storie, otto personalità e l’autentica e genuina visione del fotografo scozzese Albert Watson, sono gli elementi essenziali per mettere in scena le sfaccettature del XXI e la sua atmosfera. A raccontarle, nello storico calendario Pirelli in edizione 2019, il maestro scozzese, sempre fedele a se stesso nella sua filosofia fotografica di prospettive e tecnicismi. In un complesso progetto di design e filosofia, ha raccontato il punto di vista di chi, in 76 anni di vita, ha visto il mondo trasformarsi.
E l’ha fatto attraverso la storia di quattro magnifiche donne e dei loro sogni nel cassetto. Con un’allure quasi cinematografica, Gigi Hadid, Julia Garner, Misty Copeland e Laetitia Casta sono le protagoniste degli scatti, realizzati tra New York e Miami. Un vero e proprio film d’autore in versione fotogrammica: così da raccontare la natura del successo e l’intimità delle persone dietro la maschera della gloria. Destinato però soltanto a pochi eletti, appartenenti al mondo della moda e del cinema, oltre che a personalità eclettiche dello scenario mondiale.
Il Calendario Pirelli 2019 e le sue quattro magnifiche donne
Così Gigi Hadid, una donna ricca e realizzata, racconta la tristezza e la fragilità della solitudine interiore. Per riuscire a superarla, è necessario l’aiuto del suo mentore – Alexander Wang – che la spinge a ritrovare il senso ultimo della vita.
Laetitia Casta invece, gioca il ruolo dell’artista che cerca uno spazio per la sua arte nello scorrere quotidiano e, spesso complesso, della vita. Una cameriera che con il sostegno del suo fidanzato – Sergei Polunin – supera i dubbi e le difficoltà del doversi mettere in discussione.
Misty Copeland, poi, con le sue scarpette da ballo, sogna l’Opera di Parigi insieme al suo partner, Calvin Royal III. Tuttavia la vita è spesso fatta di compromessi, e per raggiungere e approdare alla sua grande occasione, è costretta a lavorare in un locale di striptease.
Infine, Julia Garner veste i panni di una fotografa botanica, che vede nella natura quella agognata possibilità di autorealizzazione nel fare ciò che si ama, e amare ciò che si fà. Accanto a lei Astrid Eika, amica e modella che posa nelle sue fotografie.
Ciò traspare è la complessità della modernità, accanto ad una buona dose di speranza. Nonostante la difficoltà di conciliare il proprio io, fragile e fluido, con l’alterità, spesso chiusa nei suoi schemi e nei suoi meccanismi spigolosi e rigidi, “fai attenzione a ciò che desideri, potrebbe avverarsi”.
di Alessandra Nuzzo