Charles Jeffrey organizza Solasta: la moda per il Black Pride

Charles Jeffrey

Lo stilista di LOVERBOY, Charles Jeffrey, emerge dall’isolamento per lottare in collaborazione con l’associazione UK Black Pride.

Il genio

Charles Jeffrey, semplice ragazzo di Glasgow con la passione per la moda a colori sgargianti. Nel 2007 arriva l’opportunità della Saint Martins, dove studia moda e corona il sogno di vivere in una città che finalmente lo accetta, Londra. È qui che avviene l’incontro con la sua grande fonte d’ispirazione: le drag queen. Ed è proprio da un locale queer che Jeffrey prende il nome del suo progetto LOVERBOY nato nel 2015. A chi gli chiede una definizione del suo brand, lo stilista risponde: «Amorfo. Sempre stato qualcosa che non ha mai aderito ad un determinato codice binario».

Charles Jeffrey entra nel mondo della moda con l’obiettivo di rappresentare tutte quelle personalità stravaganti e spumeggianti che vengono discriminate. Il primo debutto alla London Fashion Week del 2016. Da quel momento lo stilista non ha smesso mai di stupire il suo pubblico. Collezioni ispirate alle corti rinascimentali, a Peter Pan e a Vivienne Westwood. Tutto condito con un tartan rosso e azzurro, che esplicita un legame con la terra natia.  Ottiene la possibilità di lavorare con uno dei suoi miti, John Galliano, il British Fashion Award nel 2017 e la candidatura agli LVMH Prize.

L’evento

Il 13 giugno alle ore 19:00, nelle storiche sale del Vogue Fabrics Dalston, famoso locale drag londinese, Charles Jeffrey ha organizzato Solasta. Il nome riprende le origini dello stilista, viene dalla Scozia e significa Splendente. Ma a parte questo piccolo dettaglio patriottico, il resto dello show è completamente dedicato alla comunità nera e queer inglese.

Presentato  dalla drag queen Miss Jason, vestita in tartan e biker di pelle, in puro stile Loverboy. La line up è un susseguirsi di artisti di talento, tutti con un elemento in comune, essersi sentiti almeno una volta dei pesci fuor d’acqua.

Giugno è il pride month, che quest’anno si tinge di nero dopo le rivolte in America contro il razzismo nei confronti dei cittadini di colore. Charles Jeffrey, che non sembra voler rimanere in silenzio davanti allo scenario politico contemporaneo, sostiene la comunità LGBTQ+ dalla nascita del suo brand. In questa occasione, in particolare, lo stilista si fa da parte, lasciando la scena a chi sul razzismo ha veramente qualcosa da dire.

Il performer Malik balla e canta di bianco vestito con la pioggia in sottofondo, mentre la voce di una donna urla «Father, no». Due ex studentesse di Jeffrey presentano le loro collezioni ispirate alla loro terra d’origine.

La Jamaica per Katherine Hudson e i Caraibi per Halina Edwards. Il poeta Kai-Isaiah Jamal recita una sua poesia sul solstizio, sulla primavera come cambiamento, “inevitabile e imprevedibile”. La giovanissima Rachel Chiuriri, accompagnata dalla chitarra, canta d’amore e di inadeguatezza.

Lo show, finalizzato a raccogliere fondi per la comunità LGBTQ+ nera inglese, è stato organizzato in collaborazione con l’associazione UK Black Pride. Alla stessa si può fare una donazione sul sito GoFundMe.

Lo stilista di Loverboy ha dato esempio di comprensione e consapevolezza. Consapevolezza di vivere in un mondo imperfetto che lotta per il diritto all’uguaglianza. Ma è anche un grande esempio di come la moda non debba essere solo sfarzo e opulenza.

Può anche essere un mezzo per mandare un messaggio di aiuto e di speranza. Di Charles Jeffrey dicono: «Parla alla Londra giovane come Alexander McQueen fece a suo tempo». E di lui tutto si può dire, tranne che non usi la sua voce e la sua arte per comunicare con i giovani.

 

di Annastella Versace

Lascia un commento

Your email address will not be published.