Dior Cruise 2021
Artigianato e tradizione danno spettacolo sotto il segno di Dior e l’omaggio della designer Maria Grazia Chiuri alla sua terra d’origine, la Puglia. Rimandata, ma mai cancellata, la sfilata Cruise 2021 della maison francese aveva già tutto ben chiaro sin da gennaio. La voglia di raccontare storie, che le collezioni crociera permettono di realizzare, è importante per Dior, come afferma il CEO Pietro Beccari. Per cui, da maggio l’evento è stato rinviato a luglio e senza pubblico, a parte Chiara Ferragni, a cui la Chiuri ha disegnato l’abito da sposa e di cui è molto amica.
Lecce si fa palcoscenico
Con le musiche di Paolo Buonvino e i ballerini della Fondazione La Notte della Taranta, Piazza Duomo a Lecce si fa palcoscenico. Palcoscenico della rivoluzione femminista tanto cara alla designer, che ha preso a cuore anche un’altra causa. Ovvero l’artigianato italiano, in questo caso focalizzandosi sulla sua regione di origine e le realtà che la caratterizzano. Gli abiti della collezione portavano i ricami al tombolo della Fondazione Le Costantine, un laboratorio di tessitura che preserva queste tecniche straordinarie. Amando e Cantando il motto della fondazione istituita dalle sorelle Starace, che ha lasciato così la firma su alcune gonne della collezione.
Una festa fatta di fiori e di luci
Un’altra firma notevole, quella dell’artista Pietro Russo, che ha reinterpretato l’iconico pattern Miss Dior del 1949 in chiave pugliese, con spighe e fiori di campo. Una collezione bucolica, con le sue interpreti in sintonia; le modelle portavano foulard in testa, come le donne di un tempo. Le donne dei ricordi estivi di Maria Grazia Chiuri, le stesse che nei giorni di festa avevano il volto illuminato dalle luminarie delle piazze. Altra maestranza tipica della regione, quella della famiglia dei Fratelli Parisi, con la scenografia di Marinella Senatore che, come Dior veste le donne, illumina le città a festa. Una scenografia in perfetto dialogo coi capi, di cui riproponeva le fantasie e gridava i messaggi femministi.
Un femminismo che combatte con moderni corpetti in cuoio, su morbidi abiti e camicie. Una moda comoda fatta a mano, con frange e i tipici drappeggi e trasparenze del Dior firmato Chiuri. Stavolta ricchi di quei dettagli a cui bisogna che l’Italia sappia dare il giusto valore. Questa la nuova lotta della stilista, che come ha cantato il leader dei Negramaro, Giuliano Sangiorgi, a fine spettacolo, ci faccia accorgere di quanto il mondo (e l’Italia) sia Meraviglioso.
di Pamela Romano