L’unica persona su cui poteva contare diceva di essere se stessa, nel biofilm Franca: Choas and Creation presentato lo scorso settembre al Festival del Cinema di Venezia, dedicatole da suo figlio Francesco Carrozzini. Ma purtroppo da oggi il mondo della moda non potrà più contare su di lei.
Ci lascia a 66 anni Franca Sozzani, (nata a Mantova, Direttrice di Vogue Italia da ben 28 anni) con doloroso stupore di tutto il Fashion System, dopo una malattia che durava già da un anno e di cui pochi erano a conoscenza.
Laureata all’Università Cattolica di Milano, la sua carriera ha inizio come stylist, ma è il 1988 l’anno in cui si inaugura la svolta che La Signora della Moda porterà alla rivista Vogue, iniziando dalla sua prima memorabile copertina del numero di Luglio/Agosto dove la modella, ritratta da uno dei talenti da lei scoperti, ovvero Steven Meisel, indossa una semplice camicia con un atteggiamento che stride col glamour che vigeva in quegli anni, ma premonitore del minimalismo che si erigerà a trend nel decennio successivo.
In questi 28 anni, indimenticabili e leggendari saranno i suoi numeri di protesta, come Black Issue, dedicato al tema del razzismo, Plastic Surgery, alla chirurgia estetica, e molti altri in cui sono raffigurate immagini cruente, decisamente in contrasto con lo stile di un’istituzione come Vogue.
Franca Sozzani ha letteralmente rivoluzionato non solo la rivista Vogue, bensì l’intera moda in Italia, credendo in talenti quali Gianni Versace e Giorgio Armani (stilisti di fama mondiale), Peter Lindberg e il già citato Steven Meisel (fotografi), ma anche in stilisti emergenti di tutto il mondo attraverso il progetto Who Is On Next, concorso che ogni anno premia i nuovi talenti delle migliori scuole di moda italiane.
È così che vogliamo ricordare Franca Sozzani: biondi ricci fluenti, sorriso elegante sul volto e lo sguardo di una mente eternamente avanti.
Ciao Franca
di Pamela Romano