Inaspettata, nuova e fuori schema, la sfilata di Frankie Morello. “Non si tratta di provocazione ma è solo la logica conseguenza di un percorso immaginato nella creazione della nostra collezione”. Così i due stilisti Pierfrancesco Gigliotti e Maurizio Modica parlano commentando gli occhi sgranati e i volti stupiti a fine sfilata quando l’ultimo modello, in realtà, l’attore Giuseppe Sartori compie l’ultimo giro di passerella completamente nudo coprendosi le parti intime con una mano solo all’ultimo. Accompagnata da una superba performance vocale di Burger Girl, la sfilata inizia con un inno al superconsumismo occidentale, un tripudio di applicazioni metalliche, aculei e monetine a ricostruire un look city in cui la parte rock e quella più glam e sofisticata interpretano l’uomo per la prossima stagione invernale. Giacche strette e pantaloni rigorosamente sopra la caviglia, tweed che finiscono con intrecci di maglia in lana e ancora abiti che appaiono tali solo frontalmente ma a ben guardare da dietro sono tute in maglia con effetto tricotage. Tempo, spazio e consapevolezza si fanno largo nella ragione dell’uomo che necessita di cambiamento iniziando un viaggio interiore alla ricerca del proprio io.
Ecco allora colori e toni caldi, soft, presenza di ricami, materiali diversificati, stratificati sicuramente ma più leggeri. E’ un percorso che porta allo spogliarsi, alla riflessione, questa collezione chiamata, non a caso, “Meditation Tour” che punta alla purificazione, allo spogliarsi del superfluo per ritrovare se stessi e solo così poter scegliere liberamente chi essere nel vestire. Non stupisce più di tanto ora la performance di Sartori che chiude la sfilata seguendo gli ultimissimi giri di passerella che passano da camicioni indiani, a maglie in garza e slip, a soli slip per finire appunto con la vera essenza dell’uomo, spogliato di ogni superficialità ed eccesso.
Federica Piacenza