IN CHIAVE ORTICOLA
Frida Giannini celebra il Chelsea Flower Show con due nuovissime “Lady Lock.”
Facciamo un salto negli anni 70 , concentriamoci sui look vivaci, sulle stampe floreali, sull’esplosione di colori simbolo di quell’epoca gioiosa.
Torniamo indietro fino a Grace Kelly, icona della moda e dell’eleganza femminile ed ispirazione per i più importanti brand al mondo.
Mescoliamo il tutto con i profumi dell’ “RHS Chelsea Flower show 2014” di Londra, ed ecco che riusciremo ad immaginare il capolavoro sensoriale che Gucci ha pensato di regalarci trasformando lo storico motivo Flora in un giardino estroso, celebrazione della composizione di fiori, frutti e insetti ritratti con una precisione naturalistica in trentasette colori, ideata qualche decina di anni fa come omaggio alla principessa monegasca.
Nato nel 66’ per celebrare la visita che Grace fece alla boutique Gucci di Milano, Flora è assurto in breve tempo a motivo iconico della Maison. Il disegno originale fu commissionato da Rodolfo Gucci all’artista Vittorio Accornero , con il compito di riprodurre in breve tempo un motivo floreale in grado di trasformare un foulard di seta in un bouquet simbolico.
Vittorio trasse ispirazione da “La Primavera” del Botticelli e creò esattamente ciò che Gucci desiderava, tanto da divenire in breve tempo parte fondamentale del guardaroba delle donne più affascinanti degli anni 70, ed essere ancora oggi in grado di emozionare generazioni.
“C’è qualcosa di meraviglioso e magico in questo progetto”, commenta il direttore artistico di Gucci Frida Giannini, che per celebrare l’occasione ha firmato due nuovissime Lady Lock in edizione speciale, disponibili solo nei giorni dell’evento, nella boutique Gucci di Sloane Street, a Londra.
Utilizzato ieri come ornamento del collo della principessa, e oggi come musa dalla garden designer Sarah Eberle (cui spetta l’arduo compito di realizzare il “Gucci Flora Garden”) Flora torna dopo 48 anni sotto i riflettori e sarà visibile dal 20 al 24 Maggio a Londra.
Insomma la moda ci ha sempre stupito e ammaliato con le sue eterne trasformazioni, ma mai nessuno fino ad oggi, era riuscito a darle vita.
di (Alice Orlando)