Gucci non è nuovo a rivoluzioni nel mondo della moda. Da quando la Maison è sotto la direzione di Alessandro Michele infatti, è stato riscoperto un mondo che unisce passato e futuro, fatto di heritage, sogni e dialoghi che portano novità. L’ultimo progetto che vede Gucci promotore di una nuova wave nella moda è Vault. Vault è un Wunderkammer, una camera dei sogni e dei ricordi dove è racchiusa tutta la visione creativa di Alessandro Michele.
Passato, presente e futuro si uniscono e si fondono in un pop-up store online. Vault è un progetto completo al 100%: digitale, accessibile a tutti, più sostenibile, attento al riutilizzo e a tratti filantropico. È Gucci in tutto e per tutto, anche se dialoga con altri brand. È la perfetta interpretazione pratica dell’estro di Alessandro Michele, la sintesi di tutto ciò che Gucci, in questi anni, ha voluto raccontare.
La selezione Vintage
Prima di tutto, Vault è un luogo dove ritrovare antiche meraviglie del marchio. Dopo un lungo viaggio tra archivi, aste e collezioni private, Alessandro Michele e una squadra di esperti hanno portato alla luce alcuni pezzi vintage Gucci. Rimessi a nuovo dal team e spesso personalizzati dallo stesso Michele, questi autentici tesori verranno venduti nello store 2.0 di Vault, in tiratura (ovviamente) limitata e ad intervalli regolari durante l’anno.
«Quando trovo questi oggetti per me sono delle reliquie, delle reliquie mutanti. Li abbiamo curati, li abbiamo selezionati perché abbiamo sentito il timbro della loro voce, li abbiamo messi in questa specie di vetrina e li ho anch’io trattati con amore perché io li ho tutti rivisti, riguardati, e sono diventati delle meraviglie». Ogni articolo vintage è unico, numerato e venduto in una splendida confezione “su misura”.
Conversazioni
Vault non è solo passato, ma anche futuro. È per questo che, di fianco al vintage, Alessandro Michele ha voluto inserire anche una nuova generazione di giovani creativi. Il pop-up presenterà infatti anche le collezioni di Ahluwalia, Shanel Campbell, Stefan Cooke, Cormio, Charles de Vilmorin, JORDANLUCA, YUEQI QI, Rave Review, Gui Rosa, Bianca Saunders, Collina Strada, Boramy Viguier, Rui Zhou.
I fan di Gucci ricorderanno già questi nomi: gli stessi designer hanno presentato le proprie collezioni attraverso fashion film sulle piattaforme digitali del GucciFest. Col tempo arriveranno numerose e diverse forme di collaborazione, inclusa la proposta di prodotti di altri marchi cari ad Alessandro Michele, per un’offerta sempre meno tradizionale.
«Per me lo shopping non è semplicemente comprare delle cose. È instaurare un legame con loro, entrarci in relazione. Proprio questo legame oggi si è espanso. Nella mia mente ho sempre avuto l’idea di realizzare un luogo in perenne evoluzione dove poter svolgere conversazioni “impossibili” tra oggetti di provenienza, autori ed epoche differenti: protagonisti di un dialogo tra passato e presente, in grado di originare stimoli per il futuro. Mi sono detto: “Perché un brand di moda dove c’è un direttore creativo non può ospitare uno spazio di contaminazioni espressive, estetiche, sociali?”. L’ho fatto seguendo il linguaggio più consono di questo secolo che è il posto dove tutti possiamo andare, la Rete. E lì abbiamo pensato a un laboratorio, una miniera di idee, di stranezze, di incontri improbabili, visto che Gucci è diventato la più grande piattaforma di incontri tra interlocutori che, in apparenza, non hanno nulla in comune. Quindi Vault è il luogo delle meraviglie che s’ibrideranno, si uniranno per dare vita a sempre nuove gestazioni: il grande talento di Gucci, del resto, è il non rimanere mai uguale a sé stesso, non invecchiare mai».
Così Alessandro Michele racconta il suo nuovo progetto e si riconferma un genio dei nostri tempi, un passo avanti a tutti.
di Francesca Salza