Dopo aver conquistato New York, Toronto, Singapore e Los Angeles, il Carré Club firmato Hermès ha finalmente aperto le sue porte anche a Milano. Dal 23 al 25 novembre Palazzo Bovara ha ospitato questo esclusivo evento itinerante, offrendo al pubblico un’esperienza all’insegna del bello e del luxury.
Il Club firmato Hermès: “be there or be square”
Bali Barret, Direttore Artistico delle collezioni donna Hermès, ha concepito il Carré Club come omaggio al carré declinato in tutte le sue forme, colori e motivi, interpretandolo in modalità sorprendenti. In questo luogo, che evoca alla mente un club, un appartamento privato e un atelier, è stato possibile immergersi in un percorso libero all’insegna della convivialità e dell’evasione. Sono state predisposte diverse esperienze interattive ispirate all’arte, artigianalità ed heritage, un’armoniosa alchimia che contraddistingue la maison Hermès fin dalle sue origini.
Dopo il check-in alla reception, gli ospiti si sono mossi tra sale raffinatamente decorate, dove è stato divertente mettersi in posa per uno scatto, giocare a flipper e cantare al karaoke in una piccola sala di registrazione ricoperta di seta presso il Carré-OK. Nel Carré Stories, alzando la cornetta telefonica della girl-room, è stato possibile origliare segreti e aneddoti del carré e, dopo un break al Carré Café, passare al Carré Studio, il centro artistico del Club. Qui designer e artisti hanno lavorato in tempo reale realizzando timbri personalizzati, ritratti, piccoli oggetti con ritagli di seta e animazioni di disegni.
Fiore all’occhiello del Club, il Carré Cut: salone di bellezza dove giocare con il proprio look grazie a manicure, tattoos e parrucche. Percorrendo i corridoi, chi voleva ha lasciato il proprio segno dando il nome a uno dei 75.000 colori presenti sulle pareti, tante sono le sfumature utilizzate da Hermès dalla sua nascita. Possibile, infine, acquistare i foulard edizione limitata della capsule collection Hermès Carré Club presso il gift-shop Carrémania.
Carré, un’icona in seta
Tra un accessorio e un’opera d’arte, il foulard di Hermès vanta il fascino di una storia lontana e antica: la storia dei carré Hermès è storia della moda. Nel 1937 Robert Dumas e il socio e genero Emile Maurice Hermès ebbero l’intuizione di far personalizzare le loro sciarpe a due illustratori di ineguagliabile talento per l’epoca: Philippe Ledoux e Hugo Grygkar. Nacque così il primo modello di carré intitolato “Jeau des Omnibus et Dames Blanches”, richiamo ad un gioco da tavola diffuso nella seconda metà dell’800.
Progressivamente, questi quadrati in seta, come preziose tele bianche, iniziano ad animarsi con motivi equestri, imprese militari, importanti avvenimenti storici e scene di vita parigina. Ma il successo vero e proprio per questo nuovo accessorio arriva negli anni Quaranta, quando Emile Hermès inizia a collaborare con Marcel Gandit, abile tessitore che inventa il quadro a stampa. Grazie a questo metodo, si creano composizioni cromatiche sempre più complesse ed elaborate, ricche di preziosi dettagli e sfumature.
A partire dagli anni Cinquanta, il carré inizia ad essere indossato come cult in ogni occasione dalle dive del jet set. Grace Kelly come benda per sorreggere il braccio fratturato, Jackie Kennedy legato intorno al viso, Audrey Hepburn sul cappello in ‘Colazione da Tiffany’ e Brigitte Bardot annodato con grazia. In tempi più recenti, la Regina Elisabetta II lo porta legato al collo e Sarah Jessica Parker come bandana nella serie ‘Sex and the City’.
Lo si porta al collo, tra i capelli, legato alla borsa, come gonna o come top, continuando così ad essere un impalpabile oggetto del desiderio per icone di stile e donne comuni. Insomma, un mito intramontabile, insuperato ed insuperabile, il cui valore è rimasto intatto ora come allora continuando a sposare il gusto femminile.
Un accessorio senza tempo ma con dimensioni ben precise: 90 x 90!
di Sofia Balbino