Oggi innovazione fa rima con sostenibilità e metaverso. Cosa è veramente innovativo al giorno d’oggi? Sulla soglia del 2022, quello che fa veramente la differenza nel sistema moda si suddivide in due macro categorie. La prima è quella che prevede una maggiore attenzione a cosa provocano gli abiti al nostro pianeta, la seconda invece ci proietta in un altro pianeta, o meglio universo, digitale.
Uno sguardo indietro
Alcune delle scoperte migliori in campo di sostenibilità e in termini di moda sono state quelle che hanno volto lo sguardo indietro, alle basi, ovvero alle materie prime. Da prendere ad esempio le pelli vegane, etiche per chi sceglie questo stile di vita e innovative dal punto di vista ecologico, considerato l’impatto ambientale che hanno l’allevamento degli animali e la lavorazione della pelle.
Già in commercio quindi le “pelli” di mela, ananas, fungo e uva, quest’ultima utilizzata da H&M per alcuni dettagli della sua ultima Innovation Story con tema la Moda Circolare. Perché circolare? Perché ogni materiale ha avuto una vita precedente e può averne ancora una nuova venendo ulteriormente riciclato o può dissolversi più facilmente rispetto ad altri tessuti. Per un ciclo che continua a scorrere, senza danneggiare ma rispondendo alle esigenze di mercato.
Uno sguardo in avanti
E se invece ci stancassimo di accumulare capi su capi e ci bastasse cambiare skins sui nostri giochi preferiti? Come annunciato dal proprietario di Facebook Mark Zuckerberg, che ha rinominato la sua azienda in Meta, da metaverso appunto. Questa parola entrata nel nostro vocabolario, è stata per la prima volta utilizzata nel 1992 dallo scrittore Neal Stephenson nel suo libro Snow Crash, descrivendo ciò che sta per diventare realtà.
Il metaverso non sarebbe altro che una realtà tridimensionale all’interno di internet, dove oltre che persone potranno connettersi luoghi e oggetti, e noi dotati di visore e altri dispositivi potremo interagire. Dove c’è innovazione la moda accorre – e ne abbiamo già parlato qui – con le sue prime esperienze con il mondo degli NFT, non fungible token, beni digitali non sostituibili. Ed è Balenciaga, tra gli altri, ad essere scelto da Zuckerberg per mostrare la facilità con cui potremmo ottenere un capo probabilmente non adatto alle tasche di tutti, nel mondo reale.
Tutto questo ci fa pensare che un giorno nel metaverso potremo vestire Balenciaga come Ramirez, Doggo e Banshee, i personaggi di Fortnite e andare ad una delle feste di Paris Hilton come quella organizzata per la notte di Capodanno su Roblox.
Siete pronti a tutto questo?
di Pamela Romano