Giunti alla fine di questo mese della moda 2022, è l’ora di tirare le somme, fatte di cifre eclatanti per il primo vero ritorno alla normalità degli eventi. Una settimana della moda democratica, così è stata definita la Milano Fashion Week, caratterizzata da maxi eventi dall’inizio alla fine. La voglia di fare community, nata attraverso i social network, si è trasformata in voglia di comunità.
Milano e la moda aperta al pubblico
La prima cifra ad aprire le danze della MFW corrisponde a 4800 spettatori presenti all’Allianz Cloud di Milano per il fashion show Spring/Summer 2023 firmato Diesel by Glenn Martens. Si puntava a grandi record e ad essersene assicurato uno è stato il gonfiabile protagonista dell’allestimento della sfilata. Bastava registrarsi sul sito per poter accedere allo spettacolo, ed è così che Diesel ha regalato ad un grande numero di studenti under 26 e non solo, il brivido di assistere alla loro prima sfilata.
Bisognava invece prendere posto dal pomeriggio e sotto la pioggia, per assistere allo spettacolo completamente gratuito pensato da Moncler in occasione del suo settantesimo compleanno. Ma di certo un po’ di pioggia non ha spaventato i 20000 spettatori che si sono accalcati per assistere ad un evento del genere. 1952 è l’anno di fondazione del brand, e 1952 i protagonisti di questo mega show in Piazza del Duomo a Milano, per l’esattezza 700 ballerini, 200 musicisti, 100 coristi e 952 modelli. Tutti, con lo stesso outfit total white e anfibi neri, hanno omaggiato il piumino Maya e regalato forti emozioni grazie alla performance di Virna Toppi, la prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano e una nevicata di coriandoli bianchi.
Parigi e le sue performance
Le porte delle grandi maison parigine sono rimaste blindate, ma attraverso internet si sta ancora parlando di due performance che hanno scritto la storia della moda.
La prima è quella del brand Coperni, capitanato dal duo Arnaud Vaillant e Sébastien Meyer, che sa come andare virale, ma allo stesso tempo mandare un forte messaggio alle donne che dice: “A voi, donne che trascendete il vostro corpo e non abbassate mai lo sguardo davanti al filo spinato della moralità”. Un omaggio alle donne e allo spazio che occupano e occuperanno, nella società e non solo, attraverso una seminuda Bella Hadid, a cui viene spruzzata addosso una sostanza che asciugando in dieci minuti diventa un abito second-skin in stile Coperni.
Il paragone con la performance di Alexander McQueen e la collezione SS99, dove Shalom Harlow veniva spruzzata dalle macchine utilizzate per tingere le automobili, è venuto naturale a chiunque, ma il messaggio non era lo stesso. Al tempo si trattava di una riflessione dell’abbandono dell’uomo al potere della tecnologia, più attuale che mai ma ben diverso.
Discusso personaggio della Paris Fashion Week è Kanye West con la sua Yeezy Season 9 ma anche per aver aperto lo show di Balenciaga, dove la bufera di neve in coincidenza con la popolazione Ucraina in fuga è diventata una distesa di fango in occasione della SS23. The Mud Show è un campo di battaglia per difendere l’unicità dell’identità, come afferma Demna Gvasalia, ma anche un’opera d’arte dell’artista spagnolo Santiago Sierra.
Con la moda non ci si annoia mai, ma se tutto ciò non vi è bastato o ve lo siete persi, c’è Amazon Prime con la serie Making The Cut, condotta dalla top model tedesca Heidi Klum e il suo inseparabile Tim Gunn. Un format giunto alla terza stagione, ambientato a Los Angeles, dove 10 stilisti pescati da ogni parte del mondo si sfideranno con abiti a tema per diventare il nuovo Global Brand grazie alla collaborazione col colosso Amazon e un milione di dollari da investire nel suo brand. Per i nostalgici di Project Runway e per chi ama la moda con un tocco di reality show.