L’archistar di origini genovesi, testimone del Made in Italy nel mondo, crea una nuova borsa legata all’identità del Whitney Museum of American Art con Max Mara, che attraverso il suo universo frammentato fra tradizione sartoriale, perfezione dei materiali, sperimentazione e modernità, evoca la bellezza senza tempo per destinare a una donna elegante non solo una borsa versatile ma anche un oggetto d’arte.
Il lancio della borsa avviene in concomitanza con l’inaugurazione del nuovo museo in data 24 aprile, dove celebrità come Sarah Jessica Parker, Dakota Fanning e numerosi altri ospiti appartenenti all’universo artistico e intellettuale, tra dj set e champagne, hanno dato omaggio alla città di New York, all’arte e alla creatività italiana insieme alla casa di moda emiliana, che in qualità di unico sponsor, annuncia la Whitney Bag, realizzata a quattro mani con Renzo Piano e il Building Workshop.
La borsa “architettonica” è strutturata seguendo la progettazione del nuovo museo di New York e si contraddistingue per un design ricercato e essenziale che s’ispira per purezza direttamente alla facciata e alle proporzioni del museo e per un processo artigianale di pelletteria ad altissima definizione, che con una tecnologia innovativa fonde le tecniche proprie del ricamo e la sperimentazione, nel segno dell’unione tra estetica e tecnica.
La lavorazione avviene mediante l’utilizzo di una lastra di ottone che, usata come stampo, crea una raffinata superficie lavorata al laser, dove nervature preformate a caldo si assottigliano fino a diventare puro tratto e, rivestite di caucciù e impunturate, configurano piccoli canaletti di pelle che formano il motivo dall’aspetto modulare della facciata del Whitney Museum.
La borsa è disponibile in boutique in tre misure e nei colori nero, bordeaux, cuoio e silver, possiede una fodera interna rossa e, anche i dettagli di metallo, come le fibbie e il moschettone per la tracolla, simboleggiano i tiranti d’acciaio che rappresentano gli elementi del moderno edificio.
Il museo ha affidato il taglio del nastro alla first lady Michelle Obama e, situato a Manhattan presso il Meatpacking district tra la Highline e l’Hudson River, è considerato una delle novità architettoniche più rilevanti per la New York del futuro.
Il progetto di Renzo Piano mantiene inalterata la forte identità del precedente edificio realizzato da Marcel Breuer in Madison Avenue e inaugurato nel 1966 da Jacqueline Kennedy, ma l’architetto decide di convertire il luogo sulla linea dello skyline dell’Acquario di Genova, dove negli otto piani composti da vetrate trasparenti che si alternano a pannelli in acciaio, nasce un luogo che desidera invitare al dialogo creativo sfruttando l’incontro tra architettura e natura nel contesto urbano della metropoli.
di Cristina Rizzi