Occhi azzurro cielo, barba stropicciata, anima e allure da heavy rock. Lui è Anselm Reyle, tedesco di Tubinga, già coccolato e litigato da galleristi superstar alla stregua di Larry Gagosian e Rech, per dirne due, è l’ultima intuizione di Mme Delphine Arnauld, figlia di Bernard, patron del gruppo LVMH. Folgorata letteralmente dalle sue righe flou, dal suo anti-camouflage, da colature di pittura nera, fortissimamente lo ha voluto alla corte di Maison Dior. Da questo coup de foudre, nasce dunque una collezione accessori della storica griffe parigina inaspettata e “sovversiva”. L’iconica borsa Lady Dior, ha un nuovo look. Reyle reinterpreta la celeberrima impuntura cannage volutamente storta e i bauletti cult in chiave army-glitter. Linee prima rette diventano oblique, bagliori neon inediti s’impongono e decontestualizzano un inaspettato canvas mimetico. Camouflage explosion, che di certo non mimetizza, ma anzi la scelta cade su quelle che lui stesso definisce “cromie sbagliate”, retaggio della filosofia anni’80 dell’anti design movement e che ancor di più spinge sul lato grafico rendendo pattern e textures maggiormenti visibili, attraenti e irriverenti. Art touch, per una collezione definita elettro-chic, in tutte le le boutique Dior ( in Italia solo a Milano e Roma) dal 9 gennaio.
Federica Piacenza