Terminato il Fashion Month, Milano si prepara ancora una volta al consueto susseguirsi di settimane che animeranno la città premiando e promuovendo la creatività del nostro Paese. Stiamo parlando della Milano Art Week e della Design Week, dove anche il settore moda riuscirà a contraddistinguersi specialmente con alcuni brand e le loro linee Home. E infatti, in termini di arredamento, allestimento degli spazi espositivi e ospitalità, le grandi griffe si sono già date molto da fare in occasione della presentazione delle collezioni Autunno Inverno 2023.
Cosa rende tale un’opera d’arte? Forse il suo essere fruibile e liberamente interpretata dal momento in cui è stata creata fino all’infinito dei suoi giorni? Ed è per lo stesso motivo forse che un capo evergreen diventa tale? La moda e l’arte hanno sempre più elementi in comune, soprattutto quando si tratta di celebrazione dell’artigianalità e quindi del lavoro manuale, e quando si vuole veicolare un preciso messaggio.
La Parata di Bottega Veneta e le sculture italiane
Il messaggio veicolato a Milano dallo stilista Matthieu Blazy, direttore creativo di Bottega Veneta, è stato ancora una volta l’omaggio all’Italia. Paese di parate, religiose e pagane, uniscono il popolo con un comune denominatore e portano in piazza la loro irripetibile varietà.
È così la sfilata di Blazy: capi completamente diversi tra di loro che sfilano tra i Corridori di Ercolano, copia romana del primo secolo a.C. di una coppia di statue greche ritrovate negli scavi della Villa dei Papiri Ercolano prestati dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e la scultura futurista Forme uniche della continuità nello spazio di Umberto Boccioni del 1913, già fonte di ispirazione della collezione Primavera Estate 2023. Il tutto su una moquette dal motivo maculato che riprende i pavimenti dei palazzi veneziani e il gusto preferito dello stilista, la stracciatella alla menta, facendo accomodare gli ospiti sulle sedie Superleggere di Gio Ponti. Come essere al museo.
Il mondo onirico di Joana Vasconcelos per Dior
Dall’atmosfera decisamente più onirica è invece l’allestimento scelto da Maria Grazia Chiuri per veicolare ancora una volta il suo messaggio femminista. Un’altra artista donna, la portoghese Joana Vasconcelos, nota per le sue installazioni che trasformano oggetti e stanze in luoghi immaginari grazie all’utilizzo di pizzo, crochet e pattern floreali che distinguono il suo patchwork da ogni altro.
Valkyrie Miss Dior è stata denominata l’opera, sfruttando il significato mitologico che si cela dietro a questa parola di origine nordeuropea che definiva quelle donne che avevano il potere di decidere le sorti degli uomini in guerra. Gocce che cascano dal soffitto come morbide stalattiti hanno condotto gli spettatori, accomodati su divani dalle forme astratte, a godere della collezione ispirata ad altrettante donne francesi che hanno fatto la storia come Edith Piaf, cantante iconica, Catherine Dior, sorella dello stilista a cui è stata dedicata la fragranza Miss Dior, e Juliette Gréco, attrice e cantante.
Le passerelle continuano a voler ampliare il loro effetto sorpresa e il fattore coinvolgimento, e questa sembra proprio essere la strada giusta.