Valter Boldrini – L’intimo Made in Italy vola a Parigi

AMARCOD è un’azienda italiana che in breve tempo ha saputo affermarsi in modo consistente nel mercato europeo e internazionale. Nata nel 1982 come laboratorio artigianale tessile, nel tempo ha saputo trasformarsi e rinnovarsi per seguire e soddisfare le nuove tendenze del mercato. Nel 2002 coglie le opportunità offerte dalla tecnologia seamless con la quale sviluppa altre linee di prodotto per i mercati europei di cui anche una linea di “intimo sportivo” di alto contenuto tecnico.

Il vero salto di qualità però è arrivato nel 2006 quando Ylenia Boldrini, giovane stilista di belle speranze, è entrata in azienda. Con lei AMARCOD ha acquisito in brevissimo tempo un volto e uno slancio nuovi e si è trovata a conquistare nuove fette di mercato internazionale. Ricercata, elegante e rigorosamente Made in Italy, la linea disegnata dalla Boldrini punta sull’alta qualità e sulla produzione italiana certificata: AMARCOD è una delle prime 20 aziende in Italia a ricevere la certificazione di tracciabilità del capo ITF, che prevede un ferreo controllo di tutte le fasi di lavorazione, a riprova dell’alto livello di qualità garantito.

Quest’anno, per la prima volta, si presenta al “Salon International de la Lingerie” di Parigi, portando in uno dei più prestigiosi appuntamenti internazionali l’intimo Made in Italy. Giltmagazine, al riguardo, ha intervistato Valter Boldrini, responsabile settore comunicazione dell’azienda.

Cosa vuol dire entrare a far parte per la prima volta di un evento di fama internazionale come il Salone di Parigi?
Per il marchio AMARCOD non è il primo evento di fama internazionale; infatti ha già partecipato ad altre manifestazioni ad esempio in Russia e in Cina. L’ultimo evento è stato lo “Shanghai Mode Lingerie” a fine ottobre 2012, ma certamente la partecipazione al Salone di Parigi e il conseguente “lancio” definitivo del marchio è indubbiamente un ottimo punto di partenza per nuove realtà commerciali.

Con la quale spirito ci si presenta al salone della lingerie di Parigi?
Ci presenteremo con lo spirito positivo, certi di avere una collezione all’altezza della situazione

E cosa si spera di raccogliere da questa esperienza?
Il gradimento da parte dei visitatori della qualità del nostro prodotto, che sarà sotto gli occhi di tutti e alla portata di tutti.

Il confronto con i grandi marchi spaventa o galvanizza?
Sicuramente galvanizza…

Una considerazione sul Made in Italy in un momento di grande crisi.
Il Made in Italy fuori dall’Italia è ancora apprezzato e ricercato; è il nostro fiore all’occhiello.

Come si può conciliare la qualità del prodotto Made in Italy nel clima di austerity in cui viviamo?
Non è sempre vero che il prodotto Made in Italy costi più di un prodotto importato; il prezzo viene determinato anche dall’organizzazione aziendale e dalla distribuzione. E comunque comprare il Made in italy significa rilanciare la nostra economia…

Quanto conta essere coraggiosi e saper rischiare in un momento come questo?
Nei momenti di crisi bisogna investire ma soprattutto pensare e pianificare nuove strategie così da essere pronti quando ci sarà la ripresa. Fermarsi o cercare di proseguire tagliando le spese porta ad un indebolimento dell’azienda nel futuro, e questa non è sicuramente la strada che abbiamo deciso di percorrere.

 

(di Rosa Gioffrè)

 

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