Chi ha sempre pensato che il sitting delle sfilate fosse appannaggio di pochi eletti del gotha della moda, da questa stagione dovrà ricredersi. In arrivo dal 13 al 17 settembre, la London Fashion Week apre infatti al pubblico moltissime sfilate ed eventi, invitando l’intera città ad una celebrazione roboante della moda e dell’industria creativa. Ecco cosa non bisogna perdersi di questi cinque giorni in cui le collezioni Primavera/Estate 2020 andranno in scena all’ombra del Big Ben.
Sfilate ed eventi aperti al pubblico della London Fashion Week
Se il vostro desiderio è sempre stato quello di gustarvi la trasognata ed elettrizzante atmosfera che precede una sfilata mentre sfiorate con il gomito la vostra vicina di posto Anna Wintour o Gwyneth Paltrow, la London Fashion Week sta provando a realizzarlo. Al prezzo di 135£ per un biglietto standard e 225£ per sedere nella Front Row, gli appassionati di moda potranno accedere ad alcune delle sfilate del calendario della LFW e a molteplici eventi e workshop in giro per la città.
Ad aprire i propri catwalk al pubblico saranno ALEXACHUNG (sabato 14), brand omonimo dell’influencer britannica famosa per i suoi look ad alta portabilità, e House of Holland & self-portrait (domenica 15), che vedrà la fusione del marchio da “ragazze londinesi” di Henry Holland con le silhouette iper-femminili del brand di Han Chong.
Continuando ad inseguire la moda fuori dalle sfilate e dentro le strade londinesi, ci si potrà poi perdere nell’architettonico labirinto ideato dalla designer Anya Hindmarch a Soho. Come un elaborato intrico di cunicoli ispirato alle trame ottiche di Escher, The Postbox Maze ospiterà installazioni e artefatti dal Postal Museum, oltre che (ovviamente) alla nuova collezione di Hindmarch.
Mani in pasta (o, in questo caso, in pelle) da Mulberry, che ospiterà dei workshop aperti al pubblico nella sua boutique di Regent Street. La protagonista sarà la borsa Iris, con i cui materiali gli ospiti si potranno divertire a comporre braccialetti e accessori. Un filone esperienziale che sarà seguito anche da Virgil Abloh X IKEA nel pop-up store “Fitting Rooms” a Covent Garden, che vedrà il fondatore di Off-White e la celebre marca di mobilio svedese fondere le idee per una “moda non indossabile”. I pezzi più anticipati? La borsa Frakta “Sculpture” e l’orologio “Temporary”.
Calendario London Fashion Week: le sfilate e gli eventi da non perdere
Che sia Brexit deal o no-deal, la moda londinese non si ferma, e il British Fashion Council ha stilato anche per questa stagione un calendario fitto di impegni. Già dalla sera di giovedì 12 ci sarà infatti fermento grazie a party come Welcome to the World of Agent Provocateur, del brand britannico di lingerie.
Venerdì 13 segnerà il debutto di EFTYCHIA, brand della designer greca Eftychia Karamolegkou già allieva di Mary Katrantzou e Antonio Marras, e di Alighieri, linea di gioielli ispirati alla Divina Commedia. Lo stesso giorno saliranno in passerella anche le creazioni rock’n’roll di Pam Hogg e quelle iper-femminili di Temperley London, mentre in serata aprirà la nuova boutique di Gabriela Hearst, fresca delle passerelle newyorkesi.
Sabato 14 vedrà sfilare Ports 1961, Marques Almeida e Halpern, mentre al numero 94 di King’s Road aprirà il pop-up shop di Rixo, brand dall’anima vintage che vuole essere il più vicino possibile al suo pubblico grazie alla formula see now-buy now.
Domenica 15 sarà la giornata di Victoria Beckham, protagonista sia della sfilata dell’omonima collezione che di una cena privata in tarda serata. Nello stesso giorno dell’ex-Posh Spice saliranno in passerella anche David Koma, Margaret Howell, Emilia Wickstead, Simone Rocha e Ashish, mentre il brand anti-fast fashion e ad alta sostenibilità Phoebe English presenterà sia la collezione uomo che la collezione donna.
Lunedì 16 vedrà Riccardo Tisci alla guida di Burberry proseguire l’avventura della Maison nel see now-buy now con una sfilata co-ed. Anche JW Anderson seguirà modello dell’acquisto immediato, in calendario insieme a Roksanda, ERDEM, Richard Malone, Christopher Kane e all’esordiente Apujan.
Grandi debutti anche per l’ultima giornata di martedì 17: da un lato il coreano YCH, in partnership con la Seoul Fashion Week London, dall’altro Bobby Abley, già nei team di Jeremy Scott e Alexander McQueen.
LFW fra scontri e battaglie per la sostenibilità
Non si placa intanto la battaglia del movimento Extinction Rebellion per la difesa del pianeta dal cambiamento climatico. Già presenti in forze alle sfilate di febbraio, gli attivisti londinesi hanno dichiarato che metteranno in atto una protesta continua per tutti i giorni della fashion week. Il loro scopo è quello di denunciare le pratiche dannose e non ecologiche del sistema moda, considerato “sfasato” rispetto alla crisi climatica del pianeta. La protesta culminerà con un corteo funebre dal titolo London Fashion Week: Rest in Peace e con un die-in di fronte alla sede della LFW.
Ironico – o forse sintomatico di una concreta presa di coscienza – il fatto che proprio durante la settimana della moda londinese si darà grande spazio ai temi della sostenibilità, della diversità e dell’inclusività. Il British Fashion Council ha infatti lanciato l’Institute of Positive Fashion, un organo deputato all’aiutare i giovani designer a innovare e creare in termini green ed inclusivi. Per tutti i giorni della LFW sarà inoltre possibile accedere alla mostra/showroom Positive Fashion Designer presso The Store X. Una vetrina per conoscere giovani brand che incarnano i tre pilastri della “moda positiva”: Sostenibilità, Uguaglianza & Diversità, Artigianato & Comunità.
di Martina Faralli