London Fashion Week, parola chiave: new

London Fashion Week

A poche ore dal via, l’energico mix d’idee audaci e creatività avanguardista che da sempre distingue le eleganti passerelle della London Fashion Week è più intrigante che mai, e la parola chiave è new. Nuove identità, nuove regole, nuovi volti, nuovi nomi e nuovi loghi. Tutti dal sapore anarchico, con un lieve sentore di english heritage.

Nuovo classico a London Fashion Week

Il classico reinterpretato è spesso più inedito del nuovo, e alla London Fashion Week prende il nome di Burberry, il volto di Riccardo Tisci, e un aspetto totalmente nuovo grazie al restyling del logo di Peter Saville. B come beginning, un nuovo inizio in cui contemporaneità e icone si incontrano in una location esclusiva, dove forse avremo anche modo di vedere un piccolo drop della capsule collection progettata con Vivienne Westwood, in uscita a dicembre.


Victoria Beckham

In occasione del decimo anniversario del suo omonimo brand, Victoria Beckam presenta la sua personale visione della modernità e della femminilità alla Mayfair’s Galerie Thaddaeus Ropac. Più una prima volta che un ritorno per la designer inglese, che per l’occasione ha progettato una never-seen-before t-shirt ispirata al suo passato provocatorio e pop.

Mary Katrantzou

Un altro decimo anniversario avrà luogo in passerella durante la fashion week inglese, e avrà i colori di Mary Katrantzou. La designer nata in Grecia, per l’occasione ha proposto sui social una raccolta celebrativa dei migliori progetti del brand di anno in anno, raccontandone le ispirazioni, e chiarificando i significati nascosti delle sue famose stampe. Che sia un indizio che svela la natura della nuova collezione?

I nuovi talenti alla London Fashion Week

Di indizi invece ce ne sono davvero pochi su ciò che proporrà in passerella la nuova generazione londinese, ma è il caso di non perdere d’occhio il trio proposto da Fashion East: l’esordiente Yuhan Wang affiancherà Charlotte Knowles e la dirompente e fresca label Asai sotto i riflettori. In particolare A Sai Ta, il direttore creativo di Asai proveniente dalla Central Saint Martins, è pronto anche quest anno a farci sgranare gli occhi con il suo bollente fusion Asian-British, che prende forma in intriganti chinese boxes ready to wear. Cosa proporrà il menù questa volta?

Una cosa però è certa, nessuno potrà proporre animal fur: per la prima volta nella storia la London Fashion Week dice addio alle pellicce grazie all’iniziativa del BFC. Allora sarà forse il caso di dare un’occhiata alla nuova collezione di Faustine Steinmetz. La designer-of-denim, che dal 2015 reinterpreta il tessuto denim destrutturandolo e trasformandolo in tessuti nuovi e grintosi, si prepara in assoluto silenzio alla nuova collezione, pronta a stupire tutti con la sua terza sfilata. Potrebbe essere proprio lei la designer capace di proporci una nuova visione di pelliccia più sostenibile?

di Alessandra Nuzzo

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