Paltò, neonato Brand toscano ad opera del giovane imprenditore Luca Paganelli che fa del cappotto un prodotto d’eccellenza: da capo cult, indispensabile nel guardaroba del perfetto gentiluomo a indumento informale, destrutturato, unisex, raffinato ma non impegnativo, giovane ma allo stesso tempo intriso del gusto di un classico per eccellenza, elemento distintivo di un vero intenditore.
Una scommessa iniziata nel 2013 che si avvale dell’esperienza di Paganelli in McQueen prima e in Tom Ford poi, e che attinge dalla tradizione tutta italiana dell’alta sartoria maschile ma con un occhio rivolto sempre al futuro.
I materiali sono frutto di una ricerca attenta e vanno dal baby alpaca del Lanificio Ferla al cammello di Loro Piana, accostando tagli classici agli ultimi trend dello street e sport wear.
É da queste basi che prende vita la premium collection denominata Archivio: un omaggio speciale dedicato a chi nel tempo ha reso questo capo d’abbigliamento, ricco di allure e fascino, un’icona di stile in tutto il mondo.
Da qui il sodalizio con aziende leader nel settore della produzione di tessili di altissimo livello come Harris Tweed e Marling & Evans per la creazione di pezzi unici e di carattere che porteranno una doppia etichetta: una del brand Paltò e una denominata Archivio che ne testimonia la ricerca e le preziose collaborazioni da cui nasce.
Paganelli però trae ispirazione anche dal cinema d’autore, in una danza si avvicendano scene de l’Ultimo tango a Parigi con il mitico Marlon Brando, Colazione da Tiffany, Mastroianni, Eastwood, Alain Delon ne La prima notte di quiete che fanno da sfondo alla nuova collezione autunno/inverno 2016/17.
Un insieme di heritage e nuove ispirazioni insomma la direttrice che segna il percorso fortunato di un capo, uno stile, una nuova interpretazione tutta italiana
Di Serena Torrese