Pioggia o non, è tempo d’impermeabile!

Dalle trincee belliche a protagonista delle pellicole cinematografiche, la storia dell’impermeabile affascina nelle sue diverse sfumature, sino a divenire un classico senza tempo.

#Tendenzaimpermeabile

Il maltempo continua ad accompagnare le fredde giornate invernali anche agli albori dell’attesissimo 2021. Pioggia o non, a mantenere alto il buon umore ci pensa la moda, puntando i riflettori su uno dei capispalla più iconici di sempre: l’impermeabile. Pratico, rigoroso o elegante, l’impermeabile si riconferma trend indiscusso, a prova di intemperia. Un classico senza tempo che da sempre trova spazio nei guardaroba maschili di ogni genere, confermandosi tra i must-have per eccellenza.

Ed è via libera alle più sfrenate rivisitazioni. Sbarazzino e unconventional per Off-White, che lo propone sotto le vesti di un asimmetrico poncho con logo in vista extra-large. Moderno e versatile, il modello parka di Prada punta alla sostenibilità, presentandolo in tessuto di nylon rigenerato e ottenuto da rifiuti in plastica recuperati dagli oceani. Très chic! Dalla linea ordinata in una combo di tessuto e pregiata pelle d’agnello, il trench di Bottega Veneta è perfetto sia con cintura nera, tono su tono, che non.

Il trench coat

Ma è viaggiando a ritroso nel tempo, sino al 1823, che la storia dell’impermeabile prende forma. Il chimico e architetto scozzese Charles R. Mackintosh brevettò uno speciale tessuto idrorepellente saldando due tessuti di lana con uno strato di gomma e catrame liquefatto. Ma alla praticità del tessuto fu Thomas Burberry ad unirne l’eleganza. Incaricato dall’esercito inglese, nel 1856, Burberry ideò un cappotto impermeabile destinato alle truppe militari durante la Grande Guerra.

La rivoluzione fu nell’invenzione della gabardine. Questo tessuto, traspirante e impermeabile, unito a un design elegante e funzionale, fu la proposta perfetta per l’uggioso clima britannico. Nacque un’icona nella storia della moda, il trench coat. Dalla forma semplice ma raffinata, includeva le iconiche spalline per mostrare il rango degli ufficiali, mentre gli anelli a D metallici della cintura agganciavano le attrezzature.

Dalla sofferenza della Grande Guerra al fascino del Cinema Hollywoodiano

Dalle trincee belliche a protagonista delle pellicole cinematografiche, il passo fu breve. Era il 1942 quando un elegantissimo Humphrey Bogart in un trench beige e Borsalino in capo, decretò lo stile del gentleman contemporaneo nel film “Casablanca”. Ben presto fu il turno delle commedie. Il trench dell’ispettore Clouseau in “La Pantera Rosa” diventerà un indiscusso marchio di fabbrica. Furono i famigerati anni ’70 a decretare il trench con i propri elementi distintivi, simbolo inconfondibile dell’universo moda.

Repellente a qualsivoglia critica, è ancora oggi il passepartout sul quale investire. Nel corso dei decenni rinnovato, a volte stravolto, ma fedele alle sue caratteristiche spalline, agli anelli a D o alla sua iconica patta antipioggia. La silhouette è affilata o oversize, i tessuti esplorano territori nuovi mentre i colori si declinano inaspettatamente ma la forma rimane, indiscutibilmente, intoccabile.

Non c’è acquazzone che tenga. Il trend di stagione ha un intenso profumo di pioggia, l’impermeabile!

 

di Eleonora Formicola

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