1.059 marchi uomo e 75 donna oltre a migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo. Questa la “movida” che ha animato Firenze dal 19 al 22 giugno. Fortezza da Basso mette a segno un leggero, ma confortante aumento dei punti vendita esteri, che fa ben sperare nel futuro: 18000 compratori nei quattro giorni della rassegna, con circa 7500 compratori esteri e 10500 italiani per un totale di oltre 30000 i visitatori, queste le cifre ottimistiche di un Pitti che si riconferma evento trainante per il comparto fashion. “Le aziende hanno fatto un lavoro straordinario in termini di ricerca, innovazione sul prodotto, riposizionamento sul mercato e attenzione ai costi. I compratori e i giornalisti migliori hanno creduto nell’insieme della proposta di Pitti Uomo e hanno risposto con convinzione ed entusiasmo, ancora una volta, premiando la combinazione di creatività e concretezza commerciale che caratterizza la grande parte delle collezioni” dice Raffaello Napoleone, A.D. di Pitti Immagine che prosegue: “Per l’Italia questo è un periodo difficile, soprattutto per i consumi. Il sistema distributivo della moda sta cambiando rapidamente e continuerà a cambiare. Il dettaglio indipendente, che è stato uno dei fattori storici della forza della moda italiana, sarà sempre una colonna portante del sistema, ma con un minor numero di negozi: certo più strutturati, con superfici più grandi e con un’offerta più articolata. Cresceranno quelli più attenti alle novità e ai gusti del pubblico, quelli in grado di fornire più servizi e di cavalcare le nuove tecnologie e i nuovi media”
Un’occhiata all’armadio di “lui”
Fatti i conti con gli aspetti econimici e finanziari di un evento che certo non può prescinderne andiamo a curiosare l’aspetto più glamour, più fashion e interessante di Pitti Uomo. Giacche ultra light, possibilmente con il vezzo di impunture a mano con una netta preferenza per i tessuti in lino o cotone sovra tinto. Stampe marinier o print vintage slavati, che tanto fanno surfisti degli anni Cinquanta e Sessanta su gabardine, denim e piquet di cotone. Non potranno mancare borse multi tasking che vanno ben oltre la solita cartella, metre ai piedi spopoleranno le mitiche espadrillas. E per chi desiderasse un’alternativa? Ecco arrivare il loafer o macassino oppure la slipper, la scarpa-ciabatta da vero dandy. L’accento in più? la cravatta in cotone da portare doppiata come una sciarpa,ottimo anche il gilet, come alternativa glam alla maglia.
Primavera Estate 2013 ancora una volta la garanzia dell’eleganza maschile non è stata disattesa e ora luci sulla Moda Uomo Milano.
(di Federica Piacenza)