Quando lo shopping è multisensoriale

 

In una realtà in cui tutto cambia, la moda sembra quasi essere predisposta “geneticamente” a rendere sempre più innovativa la fruibilità del prodotto rispondendo alle esigenze del consumatore ancor prima che vengano espresse. Così accade che la tecnologia invada i punti vendita, che gli store si trasformino in realtà cibernetiche a tre dimensioni e il prodotto diventi sempre più personale e personalizzabile ma soprattutto accessibile al consumatore, ovunque lui si trovi.

È il caso di punti vendita come Luisa Via Roma di Firenze, che anticipa i tempi e le tendenze realizzando una perfetta sintesi tra shopping di lusso e esperienza interattiva disponendo all’interno de concept store enormi touch screen che permettono l’accesso al luisaviaroma.com e schermi al plasma che mostrano le collezioni dei designer. Lo stesso Percolesi dichiara: “In un mondo che naviga creativamente sulle rotte web non è più tempo di comprare un abito tra grucce e camerini. Per questo vorrei trasformare l’atto di acquisto in un’esperienza multisensoriale.” E così ecco che attraverso gli schermi disponibili in negozio il cliente può visionare prodotti non presenti in boutique e ordinarli con l’aiuto di un personal shopper. Tale servizio può essere attivato anche comodamente da casa: si prenotano i prodotti di interesse e si provano poi nel punto vendita dove il personale avrà già preparato gli accessori da abbinare.

Sempre in linea con tale tendenza si posiziona lo Store 2.0 parigino di Karl Lagerfield, realizzato sfruttando al massimo la dimensione digitale e social dell’acquisto: i grandi touch screen in questo caso sono stati sostituiti da I-Pad disposti in tutto lo store, accessibili al cliente per consultare l’intera collezione, condividere immagini e contattare il designer. All’esterno dei camerini sono presenti fotocamere touch che permetto al cliente di immortalare la prova d’abito e condividerla su tutti i più importanti social network; ovviamente anche il pagamento è totalmente digitalizzato: per concludere l’acquisto non sono più necessarie interminabili code ma è sufficiente rivolgersi alle casse automatiche.

Ermenegildo Zegna sceglie invece di proiettarsi totalmente nel mondo del digitale e nel 2011 realizza uno Store Virtuale 3D che riproduce perfettamente l’esperienza d’acquisto all’interno di un punto vendita: il cliente è accolto all’ingresso dall’attrice e modella Milla Jovovich che spiega come orientarsi in questa realtà parallela, per poi essere affidato alle sapienti mani di Commessi-Avatar, a sua disposizione per qualsiasi necessità.

La verità è che interattività e moda ormai sono inscindibili e, senza necessariamente pensare a realtà high tech come quelle appena descritte, lo possiamo constatare giorno per giorno: Il Gruppo Coin ha realizzato un sistema di riconoscimento del cliente tramite Bluetoouth che permette l’invio automatico di messaggi riguardanti offerte e sconti a tutti coloro che si trovano vicino al department store; i principali negozi Nike dispongono del servizio NikeID, che permette, attraverso un computer, di creare e ordinare un paio di scarpe da ginnastica totalmente personalizzato; Adidas ha realizzato il Muro Virtuale, rivoluzionando la vendita negli store che non possono esporre tutta la merce per ragioni di spazio e Benetton ha ideato le Live Windows, vetrine costituite da grandi video a parete che interagiscono con il pubblico.

Insomma, lo shopping del futuro è già una straordinaria realtà!

 

(di Beatrice Barbieri)

 

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