New York inaugura l’apertura del mese dell’anno più atteso, tutta la moda che indosseremo per la primavera estate 2013 inizia da li. Sarà poi la volta di Londra, Milano ed infine di Parigi. La Grande Mela ha messo in campo un calendario di sfilate lunghissimo, forse anche troppo, con tanti nomi di giovani designer accompagnati da pochi stilisti famosi.
Il trend che arriva dall’oltreoceano pare delinearsi e riassumersi in una nuova forma di minimalismo, pulizia geometrica, ritorno al bianco e nero. Si chiama “effetto Céline”, stile lanciato nel 2008 da Phoebe Philo, designer che ha rilanciato il marchio Céline. Purismo, essenzialità linearità e totale assenza di eccessi e ghirigori sono i dettami che hanno compiuto una piccola rivoluzione sulle passerelle delle ultime stagioni. Non si tratta di copiare ma di un inseguimento di questa onda lunga.
Alexander Wang, il designer cino-americano manda in scena una collezione fatta di cappotti, giacche, tubini e pantaloni vengono così tagliati a listini e ricomposti su un’organza trasparente che dona al corpo fessure super-sexy tra un pezzo di tessuto e l’altro. Niente spettacolarizzazione dell’abito. Joseph Altuzarra, propone una moda reale e molto pratica, senza rinunciare a piccoli vezzi che ne delineano lo stile. Al minimalismo serrato aggiunge oro, dettagli preziosi, drappeggi e frange . Carolina Herrera a Donna Karan, si assestano sullo stesso desiderio di ritorno alla discrezione, mentre, Lacoste, continua il proprio processo di rielaborazione dell’abbigliamento sportivo. Jason Wu, invece spinge sul sex appeal con guaine, corsetti e lacci a sostegno della pulizia imperante. Hervé Legér invece punta sulla tridimensionalità degli abiti a fascia.
E 3D è l’altro grande tema che va delineandosi, i nomi più influenti della moda americana puntano sugli abiti tridimensionali, sulle lavorazioni a strati e sui dettagli in rilievo. Da Rodarte a Proenza Schouler, da Vera Wang ad Anna Sui che gioca su sovrapposizioni di tessuti e modelli sullo stesso abito. Marc Jacobs, re delle sfilate americane, rilancia le bande nere e rosse per gli abiti da sera e da giorno.
Ultimo grande filone, quest’anno è il Lungo, di cui fanno parte anche tailleur impeccabili, gonne a sbuffo e colori confetto. Oscar De La Renta è così che pensa la sua donna, La Signora della Quinta Strada continua dritta e illuminata come le vie che attraversano Manhattan.
(di Federica Piacenza)