Francese di nascita, romantica di ispirazione, laureata in design della moda nel 2004, Laure Sagazan inizia a lavorare come stilista per Ba&Sh. In soli tre anni inizia a intuire le mutevoli esigenze delle donne d’oggi, alla moda ma un po’ rock, dinamiche ma eleganti e soprattutto femminili, con tanto bisogno di essere ispirate da quello che indossano…
Cosí Laure prende questi codici come suoi e inizia ad applicare tutto quello che conosce e immagina agli abiti. L’incontro con il fatato mondo del matrimonio è quasi casuale, e dovremmo dire molto fortunato: il giorno in cui le viene chiesto di disegnare un vestito da sposa. È così che Laure scopre la sua direzione e coltiva il suo talento per un mondo in cui allo stesso tempo tutto e già stato fatto e tutto è ancora da inventare.
Laure ricorda quel giorno così: “Una cugina mi ha chiesto di fare il suo abito da sposa. Non avevo particolare attrazione per quel mondo, ma la sfida era divertente. Così ho disegnato il vestito, lei lo amava. Grande sorpresa. Poi, dopo il matrimonio ho cominciato a ricevere diverse richieste…”. È stato dunque il passa parola che ha attivato i passaggi successivi…ma soprattutto la voglia di correre di Laure, il suo istinto a non fermarsi mai, a portarla dove è adesso.
Ma quali sono le caratteristiche dell’abito da sposa di Laure Sagazan, che lo rendono così unico? La stilista utilizza materiali nobili per realizzare le sue creazioni: seta, chiffon, pizzo sono solo alcuni dei tessuti di cui non vuole fare a meno e al giorno d’oggi, di fronte al calo innegabile della qualità degli abiti di produzione industriale, non possiamo che apprezzare artigianalità e materiali pregiati.
Laure sa disegnare, e molto bene anche: ed è così che il vostro abito inizia a prendere forma nel momento più iniziale del processo, con un disegno che prende forma insieme a voi. Velare, celare, lasciarsi scoprire poco a poco, credere ancora nel potere sentimentale e magico del matrimonio come uno schiudersi dell’amore.
Laure è romantica, ve l’avevo detto.
(di Adriana Martí Fruitós)