“Un buon pasto ti renderà felice; mangiare frutta e verdura ti farà vivere più a lungo. Quindi perché le persone dovrebbero scegliere tra qualcosa di buono, e qualcosa di sano? All’Avocaderia vogliamo darti il meglio, di entrambi”. È così che nasce, poco più di un anno fa, l’idea di aprire Avocaderia: il primo bar al mondo esclusivamente dedicato all’avocado.
Chi?
Tre under 30: Francesco Brachetti, 29 anni, viene da Prato, si laurea in Economia e Finanza alla Bocconi di Milano e ottiene un double degree in International Management tra Barcellona e Rotterdam; fino all’anno scorso lavorava per un’e-commerce in Messico. Alessandro Biggi, 29 anni, viene da Modena, si laurea anche lui alla Bocconi e, grazie all’innata abilità di concretizzare le sue idee, diventa startupper: crea 20lines, social network dedicato alla scrittura creativa, e diventa CEO di Zooppa, piattaforma per la creazione di video pubblicitari. Alberto Gramigni, 30 anni, cugino di Francesco, chef nella sua città natale, Prato.
Dove?
Brooklyn, New York. Il locale apre il 10 aprile all’interno del complesso Industry City, composto prevalentemente da uffici, imprese e aziende. Una ventata di aria fresca (anche e soprattutto nel weekend), l’Avocaderia, che viene apprezzata prima di tutto da chi già lavora in zona e porta, soltanto durante la prima settimana di apertura, più di 1500 clienti. L’ultimo giorno lavorativo di quella settimana, il bar è stato costretto a chiudere prima rispetto all’orario prestabilito, perché non era rimasto più niente!
Cosa?
L’idea nasce dalla mente di Francesco che, durante il periodo in Messico, inizia ad apprezzare l’avocado sia per il gusto, sia per le proprietà nutritive: è ricco, infatti, di fibre, vitamine E e B, grassi insaturi e potassio. Questo frutto è inoltre un ottimo alleato per chi vuole sentirsi sazio, senza dover ricorrere a qualcosa di troppo calorico; aiuta poi a bruciare i grassi, e favorisce l’assorbimento di sostanze come il betacarotene negli alimenti che vengono ad esso associati. L’avocado, alla base di ogni piatto presente sul menù (toast, insalate, bowls, smoothies e, ovviamente, guacamole), è biologico, e viene importato direttamente dal Michoacan (Messico) da un consorzio di agricoltori locali. “In Italia sappiamo come cucinare bene servendoci di ricette semplici e usando pochi ingredienti, di qualità. Ma qualche volta cucinare ricette semplici, risulta essere la cosa più difficile!”, queste le parole di Alberto, lo chef, che ha deciso di basare il menù su materie prime semplici, ingredienti perlopiù crudi e tecniche di cottura non invasive.
Avocaderia!
Già nel 2016 i tre giovani avevano aperto un account Instagram per testare, preventivamente, la validità dell’idea e il possibile coinvolgimento del pubblico. Dopo il grande successo riscosso, e il costante interesse dimostrato dai media di tutto il mondo (compreso un articolo sul New York Times, che ha garantito al bar un’enorme visibilità) i tre si dividono i compiti; Francesco si occupa della scelta di location e fornitori, Alessandro della gestione di comunicazione e marketing, Alberto dello sviluppo del menù. Ed è così che si è concretizzata l’idea di trasformare una buona intuizione, in un business. Ora il sogno è quello di trasformare il singolo progetto in una vera e propria impresa: i prossimi obiettivi sono Manhattan e la California.
Avocaderia: la dimostrazione che da un’idea semplice, possono nascere grandi cose!
Web: www.avocaderia.com
Mail: hello@avocaderia.com
Instagram: @avocaderia
Address: Industry City Food Hall, 254 36th Street Brooklyn, New York
di Anna Chiara Bortolotti