Il progetto Gaudats Junk Band unisce amore per la musica, attenzione all’ambiente e straordinarie capacità artigianali
Gaudats: un soprannome, un nome, un’idea, un progetto. Un peso non indifferente, in sole sette lettere. Un soprannome, quello di Daniele Guidotti, polistrumentista, insegnante e artigiano. Un nome, quello dato alla Gaudats Junk Band. Un’idea, creare una band che suonasse musica solo con l’ausilio di strumenti costruiti con materiali di riciclo, altrimenti destinati al disuso. Un progetto, proprio lei, la Gaudats Junk Band!
Da sempre interessato a tematiche come la salvaguardia dell’ambiente e il recupero dei materiali di riciclo, Daniele Guidotti ha unito le sue molteplici competenze in un progetto che potesse ridare dignità a oggetti come vecchie pentole, cassette per vino, tubi, valigie ormai da buttare e, incredibilmente, borse frigo. La Gaudats Junk Band nasce così, riunendo un collettivo di musicisti, grandi amici da tempo, disposti a far suonare gli insoliti strumenti creati da Daniele Guidotti. In piena coerenza con questa filosofia musicale sono poi gli spettacoli della Gaudats Junk Band, i cui abiti di scena sono gentilmente forniti da un emporio di riutilizzo solidale sito in Toscana.
Strumenti o invenzioni?
Se ci dicessero che una vecchia borsa frigo può trasformarsi in un amplificatore, molto probabilmente sorrideremmo e diremmo “Sì, con un colpo di bacchetta magica!”. E invece no, può succedere davvero! Gli amplificatori “Junk” sono nati proprio da un frigo portatile, un trolley e una tanica per l’acqua, grazie alla collaborazione con l’azienda Markbass.
Come per ogni band che si rispetti, le chitarre giocano un ruolo da protagoniste anche nella Gaudats Junk Band, che ne ha costruite ben tre, tutte straordinariamente innovative e performanti. La chitarra “lamierata” Signature Paolo Sodini, realizzata mettendo insieme uno scolapasta, una cassa da vino in legno e una vecchia ciotola per gatti in acciaio inox, e dal sound che ricorda quello della musica statunitense degli Anni ’30; la chitarra acustica “Bertani”, che alla cassa da vino unisce due scarichi da lavello come buche armoniche, e infine la chitarra “sdraiata” o Junk Slide, tutta in compensato riciclato.
Il vero pezzo forte della band è però la batteria Junk, i cui materiali di costruzione sono davvero dei più disparati, insoliti e inaspettati. Vecchi fustini Dash, taniche di plastica, sportelli di vecchi contatori luce e gas, senza dimenticare un’autentica valigia di cartone direttamente dagli Anni ’50, compongono uno strumento a dir poco geniale.
Nel mondo di Gaudats Junk Band
Tra una lezione e un laboratorio didattico, la Gaudats Junk Band ha trovato anche il tempo di farsi conoscere e apprezzare da numerosi talenti del mondo della musica mondiale. Un nome su tutti, quello del leggendario chitarrista, compositore e polistrumentista Steve Vai, ma non solo. Anche artisti italiani del calibro di Daniele Silvestri, Paola Turci ed Elisa hanno avuto modo di sperimentare con gli strumenti realizzati dalla Gaudats Junk Band.
I dieci componenti di Gaudats Junk Band sono: Daniele Guidotti, fondatore e costruttore di tutti gli strumenti del gruppo; Giuseppe Nannini, sassofonista e realizzatore degli strumenti a fiato della band; Mauro Briganti, chitarrista; Freaky Bea, cantante e frontgirl; Matteo Sodini, tamburi e percussioni; Johnny Wind, chitarrista blues; Marco Bachi, membro della band folk Bandabardò e suonatore di bassotanica; Rick Hutton, frontman con una formazione da speaker radiofonico; Paolo Sodini, chitarrista; Luca Pucci, chitarra e voce.
di Martina Porzio