Ogni anno in Italia l’industria di trasformazione degli agrumi produce oltre 1 milione di tonnellate di prodotto derivato da smaltire.
E’ questo il problema da cui sono partite le due siciliane Adriana Santonocito e Enrica Arena per la creazione della startup Orange Fiber che, partendo proprio dagli scarti della produzione agrumicola, si propone di creare un tessuto ecosostenibile e cosmetico che risponda all’esigenza di innovazione dei brand di moda.
A settembre 2014 è stato presentato il primo prototipo di tessuto derivato dagli agrumi, frutto di un processo di ricerca iniziato con il Politecnico di Milano e consolidatosi con il deposito di domanda di brevetto italiana nel 2013 e PCT nel 2014. Grazie alle nanotecnologie, Orange Fiber è riuscita a creare un tessuto vitaminico in grado di rilasciare vitamine sulla pelle.
Il progetto è uno dei cinque vincitori della Global Change Award 2015, iniziativa lanciata dall’organizzazione no-profit H&M Conscious Foundation nel 2015, con l’obiettivo di ricercare idee innovative capaci di chiudere il cerchio nell’industria della moda per salvaguardare il nostro pianeta.
Dopo essere stata selezionata da una giuria di esperti fra più di 2.700 progetti provenienti da 112 Paesi diversi, Orange Fiber si è contesa la finale al City Hall di Stoccolma con altri 4 progetti e, grazie al voto online, ha ottenuto il quarto posto, aggiudicandosi un premio in denaro di 150.000 euro (su un gran totale di 1 milione) e un anno di accelerazione offerto dalla H&M Conscious Foundation in collaborazione con il KTH Royal Institute of Technology di Stoccolma e Accenture per sviluppare il progetto.
Adriana ed Enrica stanno provando a vincere una delle più grandi sfide a cui l’industria della moda è chiamata a rispondere: creare moda per una popolazione in costante aumento, riducendone l’impatto ambientale.
di Flavia Patanè