A tu per tu con Shaft Jeans, il brand che eleva il mondo denim

Abbiamo incontrato Francesca Bacci, CEO di Shaft Jeans, nella boutique di Forte dei Marmi, e abbiamo conversato sul mondo del denim, su TikTok e su cosa significa portare avanti l'unicità del proprio brand nel 2024

di Martina Faralli

Abbiamo incontrato Francesca Bacci, CEO del brand di denim premium Shaft Jeans, nella boutique di Forte dei Marmi. È nata una conversazione sul mondo del denim, sull’universo di TikTok e su cosa significa portare avanti l’unicità del proprio brand nel 2024.

A Forte dei Marmi con Francesca Bacci, CEO di Shaft Jeans

A Forte dei Marmi la stagione estiva non vedeva l’ora di esplodere e lo sta facendo, anche se piuttosto timidamente. Il tempo incerto di fine primavera ha forse scoraggiato alcuni neofiti della leggendaria località versiliana, mentre gli habitué non si sono certo lasciati impressionare da qualche nuvola. In una domenica di metà giugno, comunque, la città del Fortino brulica finalmente di vita, i caffè sono affollatissimi e si fa fatica a farsi strada fra i banchetti dell’iconico mercato di Piazza Marconi. È proprio nel pieno di questa atmosfera frizzante e di questo viavai fra spiaggia e shopping che incontriamo Francesca Bacci, che ci attende all’interno della boutique Shaft Jeans.

“A Forte dei Marmi incontriamo gli stilisti top della nostra epoca” spiega la CEO Bacci, riferendosi al perché della scelta di aprire un negozio in Versilia. “Il mercato qui è in fermento ed entriamo in contatto con persone che hanno cultura e viaggiano in tutto il mondo. Così possiamo far capire loro il prodotto e, a nostra volta, comprendere come rendere il marchio ancora più unico e particolare”.

Lo store di Forte dei Marmi di Shaft Jeans ha compiuto un anno di vita lo scorso 8 aprile e, nonostante la giovane storia, è già perfettamente integrato nel panorama urbano. La location sicuramente aiuta: è in via Roma, zona pedonale fra le più densamente popolate da brand di alta gamma e a soli 5 minuti a piedi dallo scenografico pontile sul mare.

Il design del negozio è un invito ad entrare e lasciarsi catturare dalle vibes del brand. Ideato e realizzato a quattro mani dalla fondatrice Letizia Palchetti Tosi insieme all’architetto Fiammetta Conforti dello studio Bernardo Tori Associati, trasporta i visitatori nell’epoca della psichedelia di fine anni ‘60-inizio ‘70, periodo di nascita dello stesso Shaft Jeans. Il soffitto, dipinto a mano da artisti locali, avvolge chiunque entri, mentre le onde di colori pastello sulla parete di fondo coccolano e catturano lo sguardo. Tutto intorno, arredi su misura in ottone, specchi ed espositori minimali mettono in risalto i pezzi della collezione.

La PE24 di Shaft Jeans e gli omaggi agli anni ’70

Ed è proprio la collezione Primavera/Estate 2024 ad essere protagonista dello store. L’ispirazione, ancora una volta, proviene dagli anni ’70 ed è incarnata dalla band Heart, una delle prime ad essere composta da donne nella storia della musica rock. Ad avvicendarsi ci sono numerosi elementi stilistici provenienti dai Seventies, tutti quanti declinati in chiave Shaft e orientati alle colorazioni quasi ipnotiche.

Il tie-dye, ad esempio, mette in risalto tutte le sfumature del denim grazie a due nuove tecniche di realizzazione: il Vertical Tie Dye, che scolora i fianchi dei pantaloni e li riveste con spray color menta o rosa, e il Wave Color, in cui i fondi dei pantaloni vengono direttamente immersi nelle tinture. Non mancano poi le frange realizzate su telai jacquard con filato indaco, colore che richiama proprio quello del denim. Ad accompagnarle, effetti matelassé e floccati, tinture che ricordano nuvole e fantasie che rimandano a mete tropicali.

Una tale varietà di spunti che pure fa capo ad una grande coerenza stilistica rientra nella progettazione meticolosa di Shaft Jeans per andare incontro alle esigenze della clientela e all’idea del denim nel 2024. “Grazie ai miei figli [i fondatori di Shaft Jeans Letizia e Lorenzo Palchetti Tosi, n.d.R.], abbiamo sviluppato non solo l’autenticità del brand, che si concretizza nel denim, ma anche tutto quello che è lussuoso intorno al denim stesso” spiega Bacci. “Questo è il nostro core business. Partendo da semplici capi in jeans, ci siamo divertiti ad esempio con dei lavaggi particolari per elevarli ad indumenti di lusso, incrementandone anche la femminilità e valorizzandone l’unicità”.

Cosa rende unico un brand denim oggi?

Proprio in tema di unicità, Bacci è consapevole della pressione da parte di un mercato affollato come quello del denim nel proporre un marchio che si sappia distinguere ed emergere con personalità. “Nel nostro mondo, la creatività deve per forza incontrare la ricerca e l’impegno ad essere in costante aggiornamento su quello che succede intorno a noi. Siamo ad esempio da poco ritornati da un viaggio in California in cui abbiamo fatto ricerca a 360 gradi, spendendo molto tempo negli iconici mercatini vintage della West Coast. La verità è che, se si vuole emergere, non ci si può mai fermare”. 

La ricerca per Shaft Jeans ha diverse sfaccettature, prima fra tutte quella sui materiali. Per la Primavera/Estate 2024, il protagonista è il denim organico, realizzato con cotone certificato GOTS (Global Organic Textile Standard) e lavorato con metodologie che riducono il consumo energetico e idrico.

Inoltre, la ricerca ha a che vedere con la collaborazione e la creazione di relazioni, sia con il pubblico che con altri brand. Lo store di Forte dei Marmi ha ad esempio ospitato un pop-up di Crida, brand ideato da Cristina Parodi e Daniela Palazzi. “Ci piace creare nuove sinergie e fare in modo che i marchi si esaltino a vicenda. L’eleganza, i colori e i tessuti di Crida si sposano ad esempio a meraviglia con il concetto di denim elevato di Shaft, ed è bello far incontrare le rispettive audience”.

L’approccio innovativo punta infine sui canali social, tant’è vero che Shaft Jeans e Francesca Bacci sono atterrati non solo su Instagram, ma anche su TikTok. “Non lo facciamo certo solo per divertire, ma anche per coinvolgere il pubblico nei nostri dietro le quinte e nelle idee che caratterizzano il brand. Lo troviamo un modo per innovarci e imparare a parlare nuove lingue, avvicinandoci sempre di più a chi ci segue”.

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