Aiello racconta “TUTTO SBAGLIATO”: la forza delle seconde possibilità

Aiello riflette sulla sua carriera, dalle radici calabresi alla musica che racconta emozioni, con la leggerezza come guida nel suo percorso.

di Angelica Malaguti

Aiello è un cantautore calabrese che ha saputo imporsi nel panorama musicale italiano con il suo stile unico, che mescola passione, romanticismo e una forte identità meridionale. Classe 1985, Aiello è cresciuto immerso nella musica, grazie a un padre che lo ha fatto appassionare ai grandi della musica italiana come Battisti, Mina e Carmen Consoli, ma anche alla musica soul e R&B internazionale. Ha iniziato a scrivere canzoni da giovanissimo e, all’età di 20 anni, si è dedicato al cantautorato italiano, arrivando a pubblicare il suo primo EP Hi-Hello nel 2017.

Nel 2019, il singolo Arsenico ha lanciato la sua carriera, raggiungendo la certificazione di Disco di Platino e vincendo il premio Lunezia Stil Novo. Il suo primo album, Ex Voto, ha consolidato la sua posizione nel panorama musicale, rimanendo per mesi nella classifica degli album più venduti in Italia. Da allora, Aiello ha continuato a evolversi, esplorando nuovi sound e collaborando con artisti di grande calibro, come Laura Pausini. Con il suo stile che fonde pop, soul e canzone d’autore, Aiello continua a conquistare il cuore del pubblico con la sua musica autentica e senza compromessi.

Hai descritto “TUTTO SBAGLIATO” come “un abbraccio che non soffoca, leggero ma profondo”. Puoi raccontarci come è nato questo brano e cosa rappresenta per te?

“TUTTO SBAGLIATO” è nato da una sensazione di confusione e frustrazione, frutto di un primo appuntamento che non è andato come mi aspettavo. Avevo scritto una poesia per cercare di rimediare, ma quella poesia non ha avuto l’effetto sperato. Nonostante il tentativo, quella delusione mi ha insegnato molto, soprattutto sull’importanza di non arrendersi alle prime difficoltà. La canzone è un po’ come quel tipo di abbraccio che, pur non soffocando, riesce comunque a farti sentire il calore e la profondità di un sentimento. È una riflessione sull’amore e sulle opportunità che spesso non cogliamo per paura o per il peso delle esperienze passate.

Qual è il messaggio universale che speri arrivi a tutti?

Il messaggio che voglio trasmettere con “TUTTO SBAGLIATO” è che spesso portiamo sulle spalle le paure del passato e, per questo, ci precludiamo possibilità future. Ciò che spero che tutti capiscano è che non bisogna avere paura di dare una seconda possibilità, sia a noi stessi che agli altri. La canzone è per chi ha paura di fare il primo passo, per chi si accontenta di stare fermo per non rischiare di soffrire. È anche un invito a non giudicare troppo in fretta, perché una vera connessione richiede tempo e apertura.

Hai menzionato che il brano è per chi dà seconde possibilità. C’è un’esperienza personale o un pensiero che ha ispirato questa riflessione?

L’idea di dare una seconda possibilità è venuta proprio da quell’esperienza personale che ho raccontato prima. A volte la vita ti mette davanti a situazioni in cui sembra che tutto stia andando storto, ma se non ci fermiamo al primo errore, possiamo scoprire che ci sono sempre nuove possibilità. In amore, come nella vita, credo che siamo troppo rapidi nel giudicare, e non sempre ciò che sembra una sconfitta è realmente tale. Questo brano vuole essere un invito a riflettere su quanto sia importante lasciarsi andare, senza portarsi dietro le ferite del passato.

Dal 2019 con “Arsenico” fino a oggi, il tuo percorso è stato pieno di evoluzioni. Qual è stato il momento più significativo della tua carriera finora?

Sono tanti i momenti che mi vengono in mente, ma sicuramente uno che mi ha emozionato particolarmente è stato quello in cui ho cantato con Laura Pausini durante il suo concerto a Roma. Ho scritto una canzone per lei, All’amore nostro, e poterla cantare insieme a lei è stato davvero un onore. Laura è l’artista italiana più forti di tutti i tempi, ma è anche una persona incredibilmente generosa, per me è stato davvero un onore condividere il palco con lei.

Hai parlato dell’importanza di crescere con la musica di grandi artisti come Mina e Carmen Consoli. Quanto quei ricordi d’infanzia influenzano ancora la tua scrittura?

Quei ricordi sono fondamentali per chi sono oggi. La musica che ho ascoltato fin da piccolo mi ha insegnato tanto. Artisti come Mina e Carmen Consoli mi hanno mi hanno sempre accompagnato nella mia infanzia. Sono stato molto fortunato ad ascoltare queste due donne, insieme a Stevie Wonder, Barry White, Whitney Houston, Mariah Carey, Battisti. Erano loro i “sempre presenti” nella macchina di mio padre.

Hai un legame molto forte con le tue radici calabresi. Quanto è importante per te portare questo aspetto nel tuo percorso artistico?

Direi vitale. La mia scrittura così come la musica e tutto l’immaginario estetico della mia proposta si fonda sulle mie origini meridionali. A loro sono grato sia per il bagaglio emotivo e culturale, sia per avermi permesso in modo naturale di distinguermi da tutti gli altri miei colleghi. 

Se potessi parlare con l’Aiello che pubblicava il primo EP Hi-Hello nel 2017, cosa gli diresti oggi?

Preparati, sarà dura. Sorridi, serve essere leggeri.
La strada non sarà facile, ci saranno momenti difficili, ma è necessario mantenere la leggerezza.

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