Conduttore televisivo e radiofonico, showman a tutto tondo: Alessandro Cattelan è un volto di punta del mondo dello spettacolo. Ha iniziato la sua carriera in radio, è stato il presentatore di X Factor per diverse stagioni, ha avuto l’onore di essere scelto per la conduzione dell’Eurovision 2022 ed è approdato persino in Rai e nei teatri. Oggi si racconta nel suo personale rapporto con il mondo dell’arte e dello spettacolo.
Sei un conduttore, speaker radiofonico, attore, scrittore, showman. Credi che nel mondo dell’intrattenimento ci sia bisogno di una definizione o è naturale muoversi tra diverse figure artistiche?
All’estero è molto più comune come situazione, qui ci stupisce sempre un po’ quando si esce dal proprio originale campo. A me piace mettermi alla prova. Ad esempio, tra poco debutto a teatro; non ho idea di cosa aspettarmi, è una prima assoluta per me, ma non vedo l’ora di buttarmi in questa nuova esperienza.
In quale ti identifichi maggiormente?
Tutto quello che faccio mi appartiene; la radio, che è un po’ casa: ci vado tutti i giorni; il late night, che è la cosa che mi diverte fare; ma anche l’Eurovision, un evento internazionale a cui è impossibile dire no e poi l’ho fatto con due amici con cui è stato bellissimo condividere tutto.
Nella tua carriera, ripercorreresti tutte le direzioni prese?
È una domanda impegnativa, ma come ti dicevo tutto quello che ho fatto mi rispecchia a pieno, quindi sì. Questo non vuol dire che tutto quello che ho fatto sia stato perfetto, ma sicuramente ci ho messo tutto me stesso.
Passare da Sky alla grande madre Rai ha soddisfatto le tue aspettative?
Ho trovato un ambiente incredibile in Rai: professionalità altissima, entusiasmo, e già abbiamo fatto insieme progetti diversi e molto stimolanti. E poi ora sono in onda con Stasera c’è Cattelan, un late show, che è la cosa che più mi diverte fare, forse quella che sento più affine a me.
Ti definiscono il Jimmy Fallon italiano. Esiste la ricetta perfetta per far sentire a proprio agio i tuoi ospiti?
Jimmy Fallon è per me ispirazione, piano con i paragoni! Credo la risposta sia nella tua domanda, cerco di far stare bene i miei ospiti, anche facendoli uscire dalla loro comfort zone, mostrando la parte più ironica e divertente di tutti.
Quale celebrità hai avuto più difficoltà a far sciogliere e come ne sei uscito?
Non ricordo episodi particolarmente ostici. Ecco, ti posso dire che in pandemia le interviste via zoom hanno reso meno di quando ci si incontra vis a vis, ma è la distanza non l’ospite a creare la difficoltà.
Com’è nata l’idea di “Salutava Sempre”, il tuo primo one-man show live a teatro?
In “Salutava Sempre” il pubblico è invitato a partecipare al mio funerale. Questo è il punto di partenza per raccontare dall’aldilà le follie e le ipocrisie delle nostre vite nell’aldiquà. Il tono è ovviamente ironico e l’idea è nata proprio dalla volontà di mettere a nudo un mondo di cui ormai, nello spettacolo, non faccio più parte e dove, con la morte, mi sono guadagnato il privilegio della totale sincerità.
Pensi sia difficile ad oggi intrattenere gli spettatori a casa, con la quantità infinita di canali mediali che hanno a disposizione? È più facile catturare la loro attenzione a teatro?
Questo non lo so, lo scoprirò. Oggi ovviamente la televisione incontra più difficoltà a catturare l’attenzione soprattutto delle nuove generazioni, ma bisogna anche vedere il lato positivo, ci sono molti altri canali dove uno show televisivo può approdare, come Instagram, TikTok, YouTube, le piattaforme, a partire da RaiPlay. Non è vero che le nuove generazioni non guardano più i programmi televisivi, semplicemente utilizzano anche altri mezzi, e questi mezzi vanno sfruttati a pieno.
Progetti futuri?
Per ora mi aspetta il teatro e poi a gennaio ancora tv…e la radio, sempre! Mi pare possa bastare per i prossimi mesi ☺
Un ringraziamento speciale ad Alessandro Cattelan per la sua immensa simpatia e grande disponibilità, augurandogli il meglio per tutti i suoi progetti futuri!