Sergei Grinko e Filippo Cocchetti, compagni nella vita e soci fondatori del brand Sergei Grinko S.R.L.
L’inizio di tutto, ma proprio tutto, è il 24 Luglio 2008, “coup de foudre in Dubai“.
Filippo: “Ci conoscemmo in un locale. Io allora esercitavo la libera professione come avvocato, mentre Sergei era direttore artistico per la parte accessori haute couture e lifestyle di Memoir, mega concept store di lusso a Dubai.”
“Sergei, ha una formazione tecnico culturale moda imbarazzante, dal Technological fashion College di Khabarovsk, fino alla specializzazione presso la prestigiosa Central Saint Martins di Londra. Ciò che rapisce di più, però, sono le sue esperienze, la commistione impressionante di culture input e influenze raccolte girando il mondo, abitandolo, vivendolo, lavorandoci. Londra, Parigi, Nord Africa, Emirates, Italia senza dimenticare l’origine russa dello stilista. Una storia, quella con Filippo Cocchetti, di condivisione, di scelte, in cui Lei, nonostante il grande successo negli Emirates, decide di accogliere l’invito a seguirlo in Italia.”
Sergei: “Mi sono reinventato di nuovo. A Dubai facevo haute couture, lì non hai limiti: nessun limite di budget soprattutto, che tradotto significa nessun freno alla fantasia. Lì volendo tutto è realizzabile, producibile, commercializzabile, vendibile. Venendo qui ho dovuto “calmierare”, ho imparato e capito che le proporzioni non sono le stesse e ovviamente ho virato dall’haute couture al pret à porter“.
“Un successo direi se consideriamo l’ascesa incontrastata in pochissime stagioni del brand fino all’inserimento nel calendario ufficiale delle sfilate di Milano Moda Donna. La sua collezione per questo inverno 2012/13, “Mele che cadono nel cielo”, è stata una rivelazione. È riuscito in una sola collezione a unificare più trend, poi consacrati come quelli di stagione. Capi rigorosi, taglienti, decisi…militari, un richiamo vivido e limpido all’allure austero anni ’40, come mostra anche lo short movie, “Inspyred Story”, da cui è tratta anche la vostra campagna pubblicitaria.”
Filippo: “È un genio, un artista vero”.
Grinko minimizza e sposta l’accento.
Sergei: “Sì, da questa collezione A/I 2012/13 mi sono concentrato maggiormente sulle silhouette, piuttosto che sull’accessorio, che però ho iniziato a unificare al capo, tendenza che rivedrete anche nella prossima stagione estiva che andremo a presentare.”
“Sergei, mi da un’anticipazione su ciò che vedremo in passerella il 25 settembre per la P/E 2013?”
Sergei: “SOLARIS”. Questo il nome della prossima collezione, ispirato al film fantascientifico sovietico del ’72 e tratto dall’omonimo romanzo di Stanislaw Lem, dove l’unica forma di comunicazione tra gli “ospiti” e gli umani pare essere l’arte, la cultura, la moda, o almeno ciò da cui partire per imparare a parlare tutti la stessa lingua e conoscerci.”
“Colori predominanti?”
Sergei: “Lavanda, verde acqua, su tanto nero e, anche qui, gli accessori “entrano e rientrano nel capo singolo d’abbigliamento”.
Filippo: “Le svelo un’altra anteprima. In passerella vedrete la nostra prima Capsule Collection Shoes, “Sergei Grinko for Packerson”, in collaborazione con il celebre marchio fiorentino della famiglia Brotini, che ha voluto Sergei per un tocco distintivo e glamour alle loro calzature, espressione da sempre di alta qualità artigianale e tradizione made in Italy.
Sergei: “Dodici pezzi in cui ho unito fashion, glamour e artigianalità con un pizzico di sporty. Ovviamente il tacco è di rigore, diciamo un 14?”
E sorride. Stiamo per concludere, ma ai loro Grazie ci tengono Sergey e Filippo che insieme sintetizzano: “Il primo e sentitissimo grazie va al nostro team, all made in Italy, anzi in Brescia. Collaboratori e professionisti che si sono prestati senza compensi, che hanno condiviso la nostra visione, sposato le nostre idee, investito e creduto nel progetto. A Domenico Dolce e Stefano Gabbana che non hanno esitato a investire su di noi, offrendoci un corner tutto nostro in Via Spiga 2, da perfetti sconosciuti quali eravamo. A Mario Boselli (Presidente della Camera della Moda Italiana, ndr.), che da subito ci ha spronato, incoraggiato e sostenuto.”
“Li ascolto e suggerisco anche un grazie per loro stessi che hanno saputo riconoscere prima e puntato poi su un’estrosa e capace genialità e sul loro sogno. Si sono autoprodotti, autofinanziati, hanno autoinvestito e oggi, a nemmeno un lustro dal loro incontro e dalla nascita della Sergei Grinko S.R.L., registrano un trend del 200% di incremento del fatturato, su base annua.”
La moda italiana è viva e loro lo sono più che mai. Geniali, estrosi, talentuosi, giovani, under 40. La moda italiana è ancora la più ammirata, copiata e invidiata del mondo.
http://www.sergeigrinko.com
(di Federica Piacenza)