Diciannove anni, una personalità frizzante, grandi progetti e aspirazioni per il futuro, ma sempre con i piedi ben piantati a terra. Una passione che lo accompagna dai suoi primi passi ed un fuoco negli occhi che racconta di come tutto è iniziato, quasi per gioco, quando era ancora un bambino in quel palazzo storico di via Cosimo del Fante che silenziosamente conserva più di cent’anni di storia della sua famiglia.
Daniele Amato, classe 1997, ci apre le porte del suo mondo, permettendoci di dare uno sguardo a quelle che sono la sua realtà e la sua routine. Una porta bianca che si apre su un mondo quasi fatato, quello della fabbrica dei celebri artigiani milanesi Leu Locati, storici produttori di borse di altissima qualità nel centro di Milano. Manolo Blahnik l’ha soprannominata “The Hidden Door” e, una volta attraversata, capiamo subito qual è la vera essenza di quello che accade tra quelle mura, la magia che prende vita dal sapiente lavoro di artigiani esperti e che Daniele ha rivitalizzato come un’ondata di aria fresca quando ha deciso di prendere in mano l’eredità di famiglia e farne il suo lavoro ed il suo futuro.
“Credo che ciò che ci distingue dagli altri e ci rende davvero “diversi” siano la cura e l’attenzione che poniamo costantemente in tutti gli aspetti del prodotto, dalla sua ideazione, alla scelta dei materiali in cui realizzarlo, alle tecniche tradizionali utilizzate che abbiamo sempre cercato di mantenere vive, spesso andando contro corrente”.
Camminare per quei corridoi è un po’ come veder scorrere davanti ai nostri occhi la vita degli straordinari prodotti 100% Made in Italy che vengono realizzati all’interno della fabbrica: dall’odore intenso delle mille e più pelli colorate pronte ad essere utilizzate, al reparto taglio, le sarte alla sezione del cucito, gli operai all’opera alle loro postazioni, ognuno intento a foggiare un diverso modello di borsa, il controllo qualità, fino ad una grande sala campionario che raccoglie nelle sue vetrine la meraviglia dei modelli che sono stati ideati, realizzati e rifiniti interamente all’interno di quei locali.
Una storia che va ben oltre la giovane età, quella di Daniele, che oltre a portare avanti con coraggio e originalità l’azienda di famiglia, ha (ormai dal 2012) un brand tutto suo: A.D. AMATO DANIELE.
Materiali unici, lavorazioni tradizionali, fodere e suole di un caratteristico blu elettrico, e una qualità senza confronti garantita dall’esperienza e dalla tradizione che ha alle spalle. Creazioni originali, divertenti, sensuali e aggressive quanto basta, intrinseche di quella che è la vera essenza del designer e che trasudano da tutti i pori la forte passione che le ha originate. La stessa passione che dà la forza al giovane Daniele di affrontare i mille problemi quotidiani e gestire tutti gli impegni che si susseguono giornalmente, anche quando si tratta di correre avanti e indietro per l’azienda.
“È l’adrenalina che deriva dal tran tran di questo mondo frenetico e luccicante che mi dà la forza di andare sempre avanti nonostante le difficoltà ed i momenti di sconforto, ma più di tutto – confessa con un sorriso sulle labbra – è la soddisfazione di vedere le facce compiaciute e sorridenti delle mie clienti quando indossano le mie creazioni ad essere impagabile. L’aiutarle a sentirsi belle, grintose e pronte ad affrontare il mondo, è una delle cose che amo di più del lavoro che svolgo; sapere poi che sono proprio le mie creazioni a renderlo possibile, è la ricompensa migliore di tutte, ripaga di certo tutti i sacrifici”.
Le donne che lo circondano sono sicuramente la sua fonte d’ispirazione più grande, come non ha paura di ammettere, e da ciò deriva la sua più grande forza. Anche quando racconta la sua nuova collezione, ispirata alla figura storica di Napoleone Bonaparte per la stagione Autunno/Inverno 2017-18, ecco di nuovo quella fiamma nei suoi occhi, quell’ardore di passione nel parlare della donna per cui essa è pensata. Una donna forte, dal portamento elegante, quasi regale, consapevole di se stessa e della sua sensualità, che non ha paura di aprir bocca per dire la sua e dettar tendenza. Non di certo un tipetto da relegare in disparte in un angolo, ma una donna pronta a conquistare il mondo sui suoi tacchi 12 o, perché no, su un tacco 4.
“Mi piace pensare alla donna come un essere sensuale, e quale miglior modo di mostrarle che può esserlo sempre se non farle capire come anche un tacco basso possa valorizzarla? È questa l’idea dietro la mia W167, una decolletè che renda il piede elegante anche su un tacco basso. Bella e comoda, la mia idea di scarpa da tutti i giorni si rivela anche una perfetta sostituta delle comuni ballerine, donandogli quel tocco di classe in più”.
Tra velluti, rasi, tessuti in notturno e accessori dorati (come fibbie barocche e cocche decorate con strass) non mancano ovviamente anche i classici stiletto.
“Dopo le ultime collezioni in cui la punta ha fatto da padrona, per questa F/W ’18 ho deciso di cambiare e addolcire un po’ le forme ripescando uno dei modelli che ha dominato la mia primissima collezione, introducendomi in questa mia avventura nella moda. È stato un po’ come fare un piccolo omaggio al mio passato, facendo sposare la linea di questo modello con il tema della nuova collezione, arricchendolo con gli accessori identificativi che lo hanno reso unico. Quest’operazione ha finito per enfatizzare in maniera impensabile quanto il mio stile sia cambiato, maturato ed evoluto nel corso degli anni”.
Evoluto sì, ma sempre fedele a se stesso e ai suoi modelli iconici, che lo accompagnano con successo ormai da diverse collezioni; come il modello di borsa da giorno A428, per cui confessa nutrire un forte attaccamento emotivo.
“Si tratta di un modello Locati degli anni ’60 che ho rivisitato in chiave moderna, aggiungendo un tocco di creatività, e che è finito per diventare uno dei miei modelli più rappresentativi. Fa capolino almeno in una versione in tutte le mie collezioni praticamente da sempre. Nutro un forte attaccamento emotivo nei confronti di questo specifico modello, che più di tutti rappresenta un po’ quello che ogni giorno faccio all’interno dell’azienda di famiglia: riscrivere la tradizione, darle nuova vita e più colore aggiungendovi qualcosa di mio”.
Spontaneo e disponibile, Daniele Amato ci ha permesso, accompagnandoci per mano, di sbirciare il suo mondo da vicino e, per un attimo, di esserne parte, assistendo alla meraviglia degli ingranaggi che lavorano in sincronia per ottenere un risultato dalla qualità senza eguali. Il peso di un’importante tradizione sulle spalle e gli occhi fissi verso il futuro; da bravo rivoluzionario quale si è mostrato, Daniele si rifiuta di giocare seconde le regole, e continua a creare per chiunque sia pronto ad osare e ad affrontare la vita armato di determinazione e voglia di distinguersi dalla massa.
di Martina Testa