Qual è il valore dell’immaginazione? La maggior parte direbbe che non ha prezzo! È l’arte che imita la vita o è la vita che imita l’arte? In che modo l’immaginazione crea qualcosa che mozza il fiato al mondo che la osserva?
Come una mano che si protende dalla rivista, lui ti afferra, così che non puoi non prendere atto del suo capolavoro. È un discendente diretto della scuola “Alexander Mc Queen” e come designer ha catturato il mio cuore e la mia immaginazione , lasciandomi senza parole. È un maestro con perline e pugnali. Il tessuto che usa si adatta alla sua volontà come se prendesse la sua Orchestra per il grand finale. Furne Amato è “The Desert King”.
La maison Amato è guidata dal designer filippino Furne One. Con base a Dubai, è riconosciuta a livello internazionale. I capolavori di Furne vengono apprezzati da fashioniste come Beyoncè, Lady Gaga, Katy Perry, Heidi Klum, Jennifer Lopez, Tyra Banks e Shakira.
Quando abbiamo parlato l’ultima volta, mi hai detto che avevi deciso di essere un designer già da bambino, quando vedevi tua madre e tua nonna che si preparavano. Puoi dirci perché questo è stato così importante per te? I tuoi ricordi influenzano le tue collezioni?
Credo che fosse il fatto che quando indossavano i loro bellissimi vestiti si trasformavano da donne ordinarie in regine meravigliose. Mi piace pensare che questo ricordo che ho del loro senso dello stile mi abbia influenzato nel creare collezioni che trasudano sicurezza, potere, grazia e bellezza.
Come sei cresciuto, sapendo di voler diventare un fashion designer?
Sinceramente non è stato così difficile. Da ragazzo, stavo tra me e me e passavo la maggior parte del tempo da solo con la mia immaginazione, abbozzando vestiti. Quando sono diventato più grande, sono diventato ribelle. Nel tempo, sono uscito da questa fase e ho iniziato a concentrarmi sulla mia carriera e a diventare un designer di successo.
Cosa nella tua giovinezza/età adulta ti ha ispirato e ancora ti ispira ad essere così creativo?
Accanto a mia madre e mia nonna, da bambino guardavo sempre film, riviste e MTV per trarre ispirazione. È stato in quel periodo che ho capito come la moda gioca un ruolo fondamentale nella nostra società.
Qual è il momento che preferisci all’interno del processo di design? Illustrazioni, acquisto di tessuti, creazione o business?
Trovo l’intero processo creativo molto appagante ed eccitante. Dalle idee e le bozze al cucito e la confezione finale, ancora mi stupisce come la semplice immaginazione prende vita. Essere capace di creare un vestito che viene apprezzato dal pubblico è l’esperienza più gratificante per ogni designer.
Fabbrichi i tessuti che usi? Se sì, perché?
No, non ancora almeno. Ma c’è il progetto di creare i tessuti stampati che useremo per la collezione del Ready to Wear.
Quando ti sei trasferito a Dubai e perché hai scelto il nome Amato?
Poco dopo aver lavorato per Josie Natori a New York, ho deciso di andare a trovare un amico. Era il 1998 quando per la prima volta sono venuto a Dubai e ho scoperto le enormi possibilità che questa città offriva per un giovane designer come me allora. Dubai era così sontuosa e stravagante e prometteva progresso. Ancora oggi, trovo questa città incantevole e misteriosa – sinonimi poi della visione di Amato.
Ai nuovi designer che stanno iniziando, cosa consigli di cercare in questo business?
Molti dei nuovi designer credono che l’industria della moda sia solo bei vestiti, feste favolose ed essere famosi. Si dimenticano spesso delle responsabilità che ci sono di fianco. La verità è che sta tutto nell’avere una chiara visione della tua estetica, una certa perspicacia per l’economia, duro lavoro e perseveranza.
Sei sempre stato per l’Haut Couture, come mai ora hai deciso di entrare nel mondo del Ready to Wear?
Volevamo essere in grado di soddisfare tutte le persone che ci seguono, non solo le socialites e i reali, ma anche le donne comuni che vogliono provare ad essere audaci e taglienti. La nostra linea di Ready to Wear è formata da pezzi basici (t-shirt, vestiti estivi, shorts ecc.) ma ovviamente con il twist Amato! L’obiettivo è di trasformare qualcosa di semplice in qualcosa di complesso e opulento, come l’Haut Couture Amato ha sempre fatto – ma per un costo minore.
Quali sono i piani di Amato per i prossimi cinque anni? Cosa vedi e come lo renderai possibile?
Amato intende espandersi da un unico Brand in un impero globale della moda. È ambizioso, lo so, ma non dubito che ci sia una possibilità.
Il giovane ragazzo che guardava la madre e la nonna prepararsi, ha dato loro vita sulle passerelle e sui giornali di tutto il mondo. È un vero testamento all’importanza dell’immaginazione. Cosa lo può fermare? Stagione dopo stagione ci cattura in un nuovo viaggio che ci lascia senza fiato. Furne si sta chiaramente librando tra i grandi.
di Stacey Blanchet