Viviamo nella convinzione che tutto sia già stato inventato, che l’innovazione possa essere solo una lieve variazione su un tema preesistente. E cosa c’è di più fermo nel tempo della moda maschile? Si sa che, a parte una nicchia di dandy pronti ad osare un completo a fiori, l’uomo tende a prediligere la sobrietà, nelle linee, nelle stampe e nei colori. Un rassicurante blu, un raffinato grigio, tutt’al più un sottile gessato.
Probabilmente per questa ragione ho trovato affascinante la storia di Traiano, giovanissimo brand che si sta affacciando con grande decisione al mercato dell’abbigliamento sartoriale per uomo. Ad una prima occhiata, mi colpisce il taglio: rigoroso, elegante, pulito. Sono abiti da uomo di successo, capace di passare senza scompigliarsi troppo dal comandare in una sala riunioni al sedurre durante una cena romantica. Si sa, tuttavia, che innumerevoli ore alla scrivania, seguite da spostamenti frettolosi, sono capaci di spiegazzare anche il capo più blasonato. Questo ai completi Traiano non accade, in quanto, toccandoli, si percepisce la particolarità della stoffa. Non è gabardine né lana.
È un tessuto tecnico, morbido, sottile e setoso. Ed ecco la vera novità, il lampo di genio che distingue Traiano dagli altri brand di abbigliamento maschile. Ho avuto la fortuna di intervistare Filippo Colnaghi, founder e CEO del brand, e la marketing manager Alexa Lloyd. Che, per inciso, sono assai più giovani di quanto mi aspettassi. Nel senso che siamo ben sotto la trentina. “Infatti ci siamo incontrati al bar durante un evento di arte contemporanea” mi informa Filippo “Io cercavo una marketing manager, che parlasse perfettamente l’inglese e fosse specializzata nel marketing di moda; il brand stava iniziando a prendere forma e avevo bisogno di qualcuno che seguisse la parte marketing e comunicazione ed Alexa era perfetta.”
Del resto lo diceva anche Oscar Wilde, che gli affari migliori si fanno a tavola. Quindi, perché non al bar? “Ho avuto la grande fortuna di trovare persone competenti e preparate per formare il mio team. Oltre ad Alexa, il mio braccio destro Andrea Busnelli, product developer. È una vera colonna portante di Traiano, è con me dal 2015. Anche lui l’ho conosciuto per caso, ha partecipato ad un concorso indetto dall’azienda della mia famiglia, che produce il tessuto tecnico da cui nascono i nostri completi. Il suo progetto mi ha subito colpito, era brillante. Ho deciso che dovevo coinvolgerlo ed è stata una scelta vincente”.
Ma sono curiosa di sapere come è nata l’idea, perché la trovo francamente rivoluzionaria. “Un insieme di fattori” mi spiega Filippo “innanzitutto io ho studiato negli Stati Uniti e sono un viaggiatore incallito. Mi ha sempre dato fastidio l’idea di non riuscire a trovare un completo che non si ingrinzisse irrimediabilmente durante i viaggi. Poi, finita l’università, ho voluto fare un’esperienza ‘sul campo’ ed ho lavorato per un anno come operaio, in una fabbrica che produce rocchetti di filo, per capire esattamente, da vicino, come funziona la produzione. La mia famiglia, come accennavo prima, ha un’azienda tessile, che produce esclusivamente tessuti tecnici per brand sportivi e di intimo. Durante questo anno di lavoro, ho pensato che fosse uno spreco relegare un tessuto con così tante qualità ad un ruolo tutto sommato marginale nell’abbigliamento quotidiano. Da qui è nata l’idea”. Alexa aggiunge “Un’idea che ha avuto una notevole evoluzione, sia dal punto di vista dello sviluppo prodotto che della comunicazione.”
Mi viene mostrata una delle prime giacche, dal design sportivo, con profili rossi. “è una giacca da uomo, non esattamente un capo da palestra, ma di certo non ha un taglio sartoriale. Ed anche il logo, i colori, avevano un impatto molto più aggressivo. Non era quella l’idea che stavamo cercando di attuare”.
Chiedo come siano arrivati allora a questi splendidi completi. Filippo mi spiega “Ho avuto la fortuna di poter coinvolgere nel progetto Gigi Vezzola, designer di comprovata esperienza, che mi ha spinto a guardare oltre, a giocare con i tagli e, soprattutto, con la stampa. La mia azienda utilizza la stampa a inkJet, che consente di ottenere una notevole qualità di immagine. Bisogna toccare il tessuto per rendersi conto che è tecnico”. Confermo ammirata “Grazie alla consulenza di Gigi e al lavoro instancabile di Andrea, siamo riusciti ad ottenere il risultato che vedi”.
Chiedo ad Alexa chi sia l’uomo-target di Traiano “Ci rivolgiamo all’uomo che apprezza la qualità, che ama avere un aspetto raffinato ma non ostentato, che preferisce un capo ‘senza tempo’, da sfruttare in mille occasioni, ad uno trendy ed eccessivamente sopra le righe. Inoltre, il nostro cliente ideale è dinamico, probabilmente è un viaggiatore, ha bisogno di apparire impeccabile anche dopo ore pigiato in un sedile stretto”. Filippo ride “Ho fatto personalmente da cavia. Ho indossato uno dei nostri completi in un viaggio fino al Vietnam, sono andato a correre con la camicia, comoda come un pigiama (immagina la scena, mi avranno preso per matto), ci sono entrato perfino nella doccia! L’ho lavata, strizzata ed appesa ad asciugare. La mattina dopo era perfetta, ho potuto indossarla per andare in riunione”.
Sono decisamente conquistata da questo brand e provo anche un enorme senso di invidia. A quando la linea femminile? La risposta, in questo caso, è solo un enigmatico sorriso.
di Ilaria Diotallevi