Frank Gallucci: style & digital consultant, blogger e, come si definisce nella bio di Instagram, #proudtobeitalian. Dedica anima e cuore al suo progetto digitale: creativo, coerente e di alta qualità; ogni scatto è fluidamente connesso all’altro nel fil rouge dell’italianità, quel che lui stesso denonima “l’elemento indimenticabile”. Gilt ha scambiato quattro chiacchiere con lui, che si racconta offrendoci diverse riflessioni sul Tempo, il nostro tema di Gennaio.
Ciao Frank! Iniziamo con una domanda un po’ di rito: come sei arrivato ad aprire il tuo blog? Quale è stata la scintilla che ti ha portato in questa direzione?
Cinque anni fa iniziò questa avventura. Non nascondo di aver avuto inizialmente qualche perplessità, ma sin da subito ho cercato di attuare una strategia a lungo termine, non sono un gran fan delle scorciatoie. Dopo la laurea ho viaggiato per un periodo in Australia, e proprio lì cominciai a notare queste figure che si stagliavano all’orizzonte. Tornato in Italia, mentre cercavo qualche stage a Milano, mi dedicavo ad un’attenta analisi di mercato del settore, e soprattutto studiavo notte e giorno per capire quali fossero gli strumenti di marketing necessari per iniziare questo lungo percorso.
Molti sono stati i momenti di sconforto e più volte ho pensato di fermarmi, ma la perseveranza ha avuto successo. La scintilla? Probabilmente la mia eterna curiosità nel voler migliorare il mio stile ogni giorno con il grandissimo desiderio di esportare un elemento indimenticabile: l’italianità. Si tratta di quel fattore genetico che appartiene a noi e che conferisce al nostro lifestyle morbidezza, unicità ed eleganza.
Ti saresti mai immaginato di raggiungere nel giro di pochi anni questo risultato?
Era davvero difficile prevederlo: i fattori per la riuscita sono molteplici e tutti diversi. La vera differenza tra noi della vecchia guardia e tutti coloro che si sono avventati in un secondo momento risiede proprio nel fatto che non avevamo un manuale d’istruzioni: siamo stati noi a percepire e a stabilire le regole. Sembra semplice, ma provate ad immaginare per un attimo di gravitare in un sistema lavorativo dove non c’è nessun responsabile e il vademecum è tutto da costruire. Noi ci abbiamo creduto e ci siamo creati un lavoro da zero, con tutti i crismi del caso.
Gli influencer maschili sono sempre in minoranza rispetto alle influencer femminili. Come spieghi questo fenomeno, e pensi che in futuro potrà cambiare?
Il fatto che siamo in minoranza rispecchia perfettamente l’andamento del mercato: l’universo femminile rimane e rimarrà sempre e comunque il vero traino, perché la donna per antonomasia spende molto più dell’uomo. Si è visto però un avanzamento considerevole della percentuale maschile interessata allo stile: oggi l’uomo è molto più attento alle dinamiche di lifestyle a 360 gradi. Non perché vi sia differenza con quelli di 60 anni fa, ma semplicemente perché con la globalizzazione e l’avvento del digitale è molto più semplice essere aggiornati e quindi invogliati a comprare.
Come vivi personalmente il concetto di tempo? Possiamo dire oggi che avere tempo per se stessi è un lusso che poche persone possono concedersi?
Sono pienamente d’accordo. Oggi il tempo ci inghiottisce in un vortice e non ci lascia spazio, a volte penso che sia paradossale. Sono convinto che molto dipenda dalla tipologia di lavoro di ognuno di noi: se si ha un lavoro subordinato, è l’azienda che scandisce il tuo tempo, mentre se si ha un lavoro da libero professionista si ha la possibilità di decidere come utilizzarlo in autonomia. Il fatto di essere sempre connessi e che ogni giorno nascano nuove app che risolvono ogni genere di impedimento non è altro che un’illusione di risparmiare tempo se non si calibra bene il loro utilizzo. Se si vuole avere più tempo per se stessi è importante rinunciare a qualcosa, e a volte non è così negativo.
Quali consigli ti sentiresti di dare ai nostri lettori per controllare il tempo con stile?
Oggi come non mai disponiamo di moltissimi strumenti per gestire e scandire il tempo a nostro vantaggio. Le app a cui mi riferivo prima, se usate nel modo appropriato, possono divenire molto utili nel rapporto con il tempo. Controllare il tempo è divenuta un’arte, ma la cosa più importante è saper ritagliare del “buon tempo” per noi: tempo di qualità per nutrire la nostra mente attraverso le passioni che ci tengono vivi. Delle volte è necessario staccare la spina! Lo stile che mettiamo ogni giorno nei nostri comportamenti, nell’abbigliamento e nel lavoro, dobbiamo ritrovarlo nella riscoperta del tempo.
Quali sono i tuoi progetti per il 2019?
Ho diversi sogni nel cassetto, e di conseguenza cerco di costruire dei progetti che siano funzionali ad essi. Sta prendendo sempre più piede la mia attività da consulente di strategia digital o di prodotto per alcune aziende: un’attività silenziosa, dietro le quinte, che mi soddisfa moltissimo. Tutto questo è possibile grazie al background che ho doviziosamente costruito negli anni, ossia aver concretizzato una vera e propria strategia di personal branding senza che nessuno me lo abbia insegnato sui banchi universitari.
La Redazione ringrazia Frank Gallucci per la gentilezza e gli augura un grande in bocca al lupo per tutti i suoi progetti futuri!
di Sara Olmo