Un moderno viaggiatore del tempo. È così che appare Alberto Angela agli occhi dell’Italia e del mondo. Un uomo che sa tessere i fili della storia e creare connessioni con epoche passate che facciano luce sul presente. Il tutto con una dialettica semplice, d’intrattenimento ma mai scontata, adatta al grande pubblico tanto quanto a esperti e ricercatori. Personalità televisiva, scrittore (ha all’attivo più di venti libri), giornalista, paleontologo, ma soprattutto divulgatore: Angela incanta milioni di spettatori e lettori comunicando l’amore e la passione per i tesori dell’umanità. In una parola, le meraviglie.
Ed è proprio Meraviglie – La Penisola dei tesori il titolo della trasmissione che dal 4 gennaio lo rivedrà protagonista su Rai 1, pronto a prendere per mano l’Italia e a condurla alla scoperta del suo stesso patrimonio d’arte e di natura. Dalle sale nascoste di Palazzo Vecchio a Firenze ai tetti del Duomo di Milano, dalla magnificenza della reggia di Torino alla sontuosità delle fontane di Roma, dal blu intenso della Grotta Azzurra di Capri al verde rigoglioso del Parco Nazionale d’Abruzzo, Alberto Angela parlerà della storia d’Italia e dei personaggi che l’hanno resa grande.
Uomini e donne antichi e contemporanei si incontreranno nel viaggio di Meraviglie: a personalità storiche quali Gian Galeazzo Visconti, Eleonora Duse, Giacomo Casanova, Eleonora di Toledo, Celestino V, Vincenzo Bellini, Cristoforo Colombo, si alterneranno illustri ospiti moderni come Roberto Bolle, Carlo Verdone, Arturo Brachetti, Ottavia Piccolo, Mario Martone, Vinicio Capossela, Luca Bizzarri, Lino Guanciale. Perché il bello di oggi è legato indissolubilmente alle gesta di ieri.
Dal 4 gennaio 2020 torna su Rai 1 la terza stagione di Meraviglie – La penisola dei tesori. Le scorse edizioni hanno avuto un grande successo, soprattutto per la ricostruzione filmica di alcune parti grazie all’ausilio di nomi importanti del cinema e della televisione italiana. Quale pensa che sia la chiave del successo di questo documentario sulle bellezze del nostro Paese?
Sicuramente la passione e l’entusiasmo per questo lavoro. Sono sempre stato una persona entusiasta e ho sempre avuto passione per tutto ciò che mi circonda. Inoltre per me è valido il detto “Squadra che vince non si cambia”, che comunque non significa che il nuovo Meraviglie resterà uguale a sé stesso. Stavolta non resterò fermo al centro di una sala ma aprirò porte, esplorerò altre stanze, mi infilerò in cunicoli segreti di castelli medievali, percorrerò tunnel misteriosi verso tombe preistoriche, visitando luoghi meravigliosi del Nord, del Centro e del Sud.
C’è qualche luogo in particolare che, durante le riprese, l’ha colpita per le sue tradizioni o la conservazione del suo patrimonio storico o semplicemente per l’incantevole paesaggio?
Sono diversi. Venezia ad esempio: sui tetti della Basilica di San Marco si può ammirare uno spettacolo unico. O ancora il Duomo di Milano: il suo interno mi ha emozionato, i suoi pilastri sono alti come sequoie e in cima vi sono dei capitelli con nicchie all’interno delle quali vi sono statue alte 2 metri. Inoltre non posso dimenticare il monastero dei Benedettini di Catania: all’interno vi è una biblioteca che contiene la Bibbia più bella del mondo
Tema del nostro numero di gennaio è il tempo. Da Paleontologo, quale è stata l’emozione più grande provata nella sua carriera a contatto con il passato?
L’aver trovato un cranio di un ominide di circa due milioni di anni fa, in Congo, nel 1983. È stata una grande emozione, un momento che non puoi scordare quando sei il primo a toccare un oggetto che emerge dal suolo dopo centinaia di migliaia di anni.
Diffondere la cultura in prima serata e per di più di sabato. Pensa che riuscirà a tenere incollata al televisore una vasta fetta di utenza?
Certamente l’andare in onda il sabato sera è un ottimo risultato per la cultura italiana. Siamo tutti molto orgogliosi e felici del risultato ottenuto poiché il programma [Meraviglie] si pone l’obbiettivo di stimolare la mente di chi ci guarda.
Ha trovato difficoltà nel girare il documentario?
Sì, moltissime. Neve, pioggia incessante, luoghi con grande umidità e a pochi gradi sopra lo zero. E molte riprese sono avvenute di notte, quando i luoghi sono deserti, privi di visitatori.
Fra i suoi fan più calorosi ci sono sicuramente i giovani, soprattutto studenti del liceo e dell’università, che l’hanno anche accolta a braccia aperte in molte delle città visitate per le riprese di Meraviglie. Cosa vuole lasciare a queste nuove generazioni di appassionati di arte e cultura?
Spero che il mio lavoro serva a far comprendere ai giovani l’importanza di preservare e tramandare la bellezza del nostro Paese e della nostra cultura. Nel libro Meraviglie – alla scoperta della penisola dei tesori ho inserito proprio una dedica a tutte le ragazze e ai ragazzi: il nostro patrimonio è nelle loro mani, e gli auguro buona fortuna nel proteggere quel meraviglioso tesoro che è la nostra identità.
La Redazione di Gilt Magazine ringrazia Alberto Angela per la sua gentilezza e la grande disponibilità!
di Martina Faralli