L’attimo rubato

Costanza è una giovane fotografa di 20 anni, che di recente ha allestito la sua prima mostra fotografica dal titolo “Inception”. Vediamo com’è nata la sua passione fotografica e in che modo ha partorito la sua prima esposizione.

Quando e come è cominciata la tua passione fotografica? Qual è stato il percorso formativo che ti ha condotto fin qui?

È nata spontaneamente tre anni fa. All’inizio ne sapevo poco o nulla, ma pian piano ho cominciato a scattare foto, ad interessarmi ai fotografi professionisti e quello che era solo un interesse in erba è diventato un amore radicato in me. Come tutti, ho cominciato con le macchine fotografiche compatte, da autodidatta. Per i 18 anni, poi, mi sono fatta regalare una Reflex digitale professionale e mi sono resa conto che non ero assolutamente in grado di usarla! Così mi sono iscritta ad un corso base presso l’Istituto Spazio Forma di Milano e lì ho imparato ad usare la modalità “manuale” e quindi ad impostare consapevolmente la fotografia, i soggetti, la luce. Un corso è essenziale per imparare a scattare davvero una foto!

Come ti è venuta in mente l’idea della mostra fotografica? Perché “Inception”?

Dopo alcuni anni di pratica fotografica ho conosciuto il mio fidanzato, Andrea Grecchi, e con lui ho iniziato a condividere la passione per la fotografia. Abbiamo ritmi di vita abbastanza diversi e la fotografia è il principale punto di contatto tra di noi. Abbiamo quindi cominciato a scattare foto insieme; e, dato che è molto difficile emergere nel mondo della fotografia, ci è venuta l’idea della mostra. L’abbiamo organizzata un po’ al volo, in fretta e senza un tema, ma con la speranza di attirare comunque l’interesse della gente. Per quanto riguarda il titolo, abbiamo scelto “Inception” perché significa “l’inizio”, “il principio” ed essendo per noi il primo debutto fotografico, abbiamo pensato che fosse il titolo più appropriato. A Settembre abbiamo in programma un’altra mostra: questa volta vogliamo pianificarla meglio e, infatti, stiamo già lavorando sul filo conduttore.

Cosa raccontano le tue fotografie? Cosa ti piace immortale di più e perché?

Da sempre io scatto le foto “muovendomi”: vado in giro, vedo dei posti o delle cose che mi attraggono e, anche se in quel momento non ho la macchina fotografica, scatto mentalmente una possibile fotografia. Si tratta di una specie di fotoreportage: una via di mezzo tra un servizio di moda e la rappresentazione del sociale. Cerco di dare a ogni serie fotografica un tema, un modo di essere, ma senza violare la naturalezza delle azioni quotidiane. I miei soggetti preferiti, infatti, sono le persone: non necessariamente i ritratti dei volti, ma l’individuo mentre svolge un’azione. Cerco di catturare il momento concreto di un gesto, un avvenimento. Per esempio, una delle mie foto preferite ritrae le azioni della gente su una scalinata a Praga: alcuni salgono, altri scendono, altri si fermano a parlare. Oppure in un’altra foto ho immortalato un suonatore di strada. È la concretezza dell’atto che mi interessa, la quotidianità della gente.

Quale spazio occupa la fotografia nella tua vita? È un semplice hobby o potrebbe diventare un lavoro a tempo pieno?

Io vorrei che un domani diventasse il mio lavoro a tempo pieno e mi sto orientando in questa direzione; ma, dato che è molto difficile affermarsi nel mondo della fotografia, per ora ho deciso di continuare a studiare per tenermi comunque aperta un’alternativa. Ad oggi, comunque, dedico almeno la metà del mio tempo alla fotografia e nell’ultimo anno è diventata anche un’occupazione part-time: ho lavorato spesso come fotografa ufficiale di matrimoni, compleanni, bar mitzvah, eventi, book fotografici e servizi in studio per modelle. Sono tutte esperienze utili per costruirsi un curriculum e per farsi conoscere, anche se magari non sono le foto che scatteresti normalmente!

Quali consigli daresti ai nuovi fotografi emergenti o anche solo ai semplicemente curiosi?

Sicuramente consiglierei di cominciare con un corso di tecnica base, utile per imparare a scattare le foto secondo la tua inclinazione personale. Successivamente, tentare in tutti i modi di farsi notare, provarci fino in fondo e magari appoggiarsi ad un fotografo professionista per fare un po’ di “gavetta”: è l’unica soluzione possibile per imparare davvero e per essere introdotti nel “giro”; e, infatti, è ciò che sto cercando di fare io!

La mostra “Inception” è stata inaugurata il 2 Maggio scorso presso lo Spazio Statuto di Milano. Già la prima sera ha toccato le vette dei 400 ingressi. Nonostante non ci fosse un tema conduttore, si respirava l’aria della “street picture”: scatti effettuati per strada, attimi catturati, azioni rubate dai legittimi proprietari; il tutto con una tecnica fotografica messa a punto da due giovani apprendisti, che hanno tuttavia tutte le potenzialità per brillare.

Antonella Greco

 

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