Yadira Capote, l’emergente

Architettura, natura e passione: intervista a Yadira Capote Thondike, stilista emergente. Una collezione che prende ispirazione da architettura e natura, una stilista passionale e ambiziosa: sono questi gli ingredienti del brand Yadira Capote Thondike, nonché nome della vulcanica designer cubana che ha accolto Gilt Magazine nello showroom milanese per raccontarci la sua storia e la sua passione per moda e sartoria.

Da dove arriva la tua passione per questo lavoro?
Sono sempre stata attratta da tutto ciò che è arte: musica, danza, architettura e moda. A Cuba ho iniziato a farlo per guadagnare. Di giorno facevo la maestra d’asilo e la sera sfilavo con i miei modelli di costumi da bagno fatti a uncinetto. Ho iniziato così, poi sono passata a realizzare abiti da sera per eventi particolari e alla fine ho scelto di spostarmi, e sono andata in Svizzera a cercare lavoro.

Qui cosa hai trovato?
Nonostante cercassi anche altri lavori, le offerte che ricevevo erano sempre come sarta. Quindi ho lavorato per alcune sartorie e atelier a Lugano. Non ero soddisfatta al cento per cento e ho così deciso di iscrivermi ad una scuola di moda, l’Istituto di Moda Burgo a Milano, per perfezionare la tradizione familiare che ho acquisito da mia nonna e imparare le rifiniture.

Quando hai capito che volevi realizzare un tuo marchio?
Già a metà del secondo anno avevo le idee chiare su quello che sarebbe stato il mio percorso e i progetti che volevo intraprendere. Così appena diplomata mi sono messa subito all’opera per realizzare la collezione. E dopo due anni, tanta fatica, eccomi qua!

A cosa ti ispiri quando crei? E cosa ha ispirato in particolare questa collezione?
Per creare mi ispiro ad architettura e agli elementi, sfumature e forme della natura. Voglio creare movimento sui miei abiti. Sono quasi delle opere d’arte in seta. Per questa collezione mi sono ispirata ai Caraibi, ai colori del mare e dei pesci. Ho scelto i colori in base alle emozioni che mi davano. Se non mi batte il cuore allora non è quello giusto. Un dettaglio che è presente spesso nella collezione sono le spine, puntano verso l’altro, verso la vittoria. Sono un segno di ambizione.

Che rapporto hai con i tuoi abiti?
Gli abiti sono come delle persone. Devono emozionare, non sono solo stoffa da indossare. Quando creo a volte parlo con loro, mi relaziono. Come tutte le cose ci deve essere feeling e passione. E i miei abiti hanno questo: mio lavoro, la mia ricerca e il mio amore.

Come definiresti la collezione per la prossima primavera estate?
Elegante, futurista, contemporanea e sensuale.

Cosa ti ha mosso finora e cosa alimenta oggi il tuo lavoro?
La passione, l’amore, la ricerca. Ne ho fatta molta per dare vita a questa linea. Ricerca nei tessuti, nei colori, nelle finiture. I tessuti sono 100% Made in Italy. Ricerco la qualità e la perfezione per ogni capo che realizzo.

Ti senti un esempio?
Si, non mi sento di avercela fatta ancora. Sono in continua evoluzione e aspiro sempre a qualcosa di più, ma mi sento di essere sulla buona strada. Mia nonna diceva sempre di non ascoltare nessuno tranne te stesso. Io ho dei sogni e sono sulla via giusta per poterli realizzare. Trovo che non si possa vivere senza sogni o ambizioni. Sono un motore. Consiglio di sognare e fare di tutto per poter realizzare i propri sogni e progetti. Bisogna perseverare.

Chi è un esempio per te?
Quelle persone che non ce l’hanno fatta subito. Se tutto succede subito e in maniera facile si perde il gusto delle cose. Ci vuole lavoro, determinazione e qualche caduta, ma bisogna sempre risalire in sella e continuare. Basti pensare a Coco Chanel,  Henry Ford o Walt Disney. Hanno tutto dovuto affrontare avversità nella vita e nel lavoro e ora sono personaggi famosi in tutti il mondo.

Sei stata a Parigi per la fiera del lusso, che cosa hai provato?
In realtà non ci credo ancora. Ho realizzato cosa stava davvero succedendo quando ho visto appesi i miei capi sugli stand. È stata un’emozione incredibile.

Che progetti hai per il futuro?
Sto realizzando la collezione invernale del mio pret-a-porter di lusso, ho in mente una linea di accessori e punto a creare della vera e propria haute couture.

Cosa fa una stilista emergente passionale come te nel tempo libero?
Ballo! Sono cubana e ballare è una cosa che mi è sempre piaciuta. Nel tempo libero mi sfogo così o uscendo con mio marito e gli amici a bere un buon bicchiere di vino e facendo due chiacchiere o leggendo i miei amatissimi gialli di Ellery Queen.

 

Gaia Uboldi 

1 Comment

  1. Creare un abito su misura e fatto con le proprie mani parte dalla nostra passione e dal desiderio di creare qualcosa fatto da noi. Se poi facciamo di questa passione il nostro lavoro è ancora meglio. Spesso i corsi di cucito costano tanto e seguirli è un impegno non da poco, inoltre, la vocazione potrebbe arrivare quando ormai si è “fuori età” per la scuola di cucito o si lavora a tempo pieno per poter frequentare un corso di taglio e cucito. Un buon modo per poter cominciare e ottenere subito belle soddisfazioni con abiti semplici ma di effetto e coltivare la propria passione per il cucito è usare il kit sartoriale di Atelier italiano. È bello vedere come sia possibile cucire qualcosa di nuovo e che sappia darci tanta soddisfazione con pochi accorgimenti e fantasia.Atelier Italiano ti permette di poterli seguire comodamente da casa con strumenti all’altezza delle migliori scuole di sartoria a costi più contenuti. È lo strumento giusto per sfruttare le tue potenzialità e darti ciò che serve per creare abiti su misura. È un corso innovativo perché lo puoi seguire direttamente a casa tua, secondo il tempo che hai a disposizione e ad un prezzo estremamente contenuto.

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