Van Cleef & Arpels: semplicità ed eleganza per quattro sautoir di alta gioielleria
Il brand di gioielli Van Cleef & Arpels si conferma ancora una volta leader in fatto di eleganza e sofisticatezza. La collezione Alhambra rappresenta un talismano per la maison francese, ed è stata riproposta più volte nel corso degli anni, sempre con dettagli diversi. Era il 1968 quando Van Cleef & Arpels presentava al mondo per la prima volta questo celebre motivo. Dalla sua prima apparizione, personaggi di spicco come la Principessa Grace Kelly e la diva di Hollywood Liz Taylor hanno indossato il meraviglioso accessorio, rendendolo un articolo iconico dell’azienda.
Design senza tempo
Il design di Alhambra è sempre rimasto fedele all’originale, con l’utilizzo però di nuove materie prime, sfumature di colori e dettagli preziosi. La collezione 2020 presenta quattro sautoir caratterizzati dall’intramontabile motivo del quadrifoglio, simbolo di fortuna. Le eleganti collane sono presentate insieme ad un anello vintage in oro giallo guilloché e ad un orologio gioiello. Quest’ultimo si presenta come un vero e proprio inno alla luce, grazie all’utilizzo dell’oro rosa e della madreperla rosa. Materiale scelto per la prima volta per una collezione Alhambra, che risalta l’eleganza grazie al colore naturale dai riflessi cangianti. Il bracciale è caratterizzato invece da una serie di quadrifogli che si affiancano al quadrante rendendolo un elegante gioiello segnatempo.
I sautoir Magic Alhambra presentano forme generose e colori tenui. La prima creazione accosta le sfumature azzurre del calcedonio all’oro bianco, comunicando delicatezza ed eleganza senza tempo. La seconda, invece, abbina all’agata blu, pietra dal colore intenso, la lucentezza inimitabile dell’oro giallo. La terza unisce i riflessi iridescenti della madreperla grigia alla dolcezza visiva dell’oro rosa, mentre l’ultima variante è interamente realizzata in oro giallo guilloché. Quest’ultima, abbinata all’anello dalle stesse materie prime, è composta da incisioni disposte a raggiera che donano una superficie in rilievo, permettendo un intenso riflesso luminoso.
Un gioiello camaleontico
Fin dalla sua prima apparizione nel 1968, epoca in cui tutti i settori erano in fermento, Alhambra si è distinta rispetto ad ogni altra collezione. Eleganza informale, camaleontica, dal design pulito e raffinato. Sono queste le chiavi del successo di questo gioiello, che ancora oggi, a distanza 52 anni dalla sua prima collezione, continua a confermarsi uno degli articoli più iconici dell’alta gioielleria. Ogni sautoir entra nella lista dei gioielli trasformabili che possono adattarsi a diverse occasioni. Le collane, ad esempio, si possono indossare in vari modi: come collana lunga, semi-lunga e girocollo, se indossata a doppio giro. Può infine essere posizionata anche lungo la schiena, modalità perfetta per abiti scollati sul retro, o come bracciale avvolgendola attorno al polso.
Alhambra, una storia di amore e fortuna
Alhambra nasce dall’unione di quattro importanti valori; quattro come il numero delle foglie che compongono il quadrifoglio e che simboleggiano amore, speranza, fede e ovviamente fortuna. D’altronde, anche la stessa maison Van Cleef & Arpels è il frutto di una storia d’amore datata 1895. I protagonisti sono Alfred Van Cleef, figlio di un tagliatore di Amsterdam, e Estelle Arpels, figlia di un commerciante di pietre. Saranno proprio loro, dopo essere convolati a nozze, a fondare la celebre casa di alta gioielleria francese.
Successivamente, nel 1968, Jacques Arpels, nipote di Estelle, arricchisce la storia dell’azienda con un tocco di fortuna, ideando Alhambra. La sua intuizione però non nasce dal nulla, visto che proprio il nipote della fondatrice aveva l’abitudine di cercare quadrifogli nel giardino della sua proprietà. Li offriva poi ai collaboratori insieme alla poesia Don’t quit, del poeta inglese John Greenleaf Whittier, come invito a non perdere mai la speranza. Tutto coincide alla perfezione. I valori di questa azienda sono chiari e limpidi, con un fondo di romanticismo che continua a farci sognare ad occhi aperti da decenni. Del resto, Jacques amava ripetere: “Per avere fortuna, bisogna credere nella fortuna’’.
di Carlotta Gasparato