All I want for Christmas is…DoDo
In occasione del momento più gioioso dell’anno, Dodo ha pensato a ciò che più desideriamo, regalandoci la possibilità di essere noi stessi e vivere la magia del Natale. Tre charm per indossare ciò che amiamo di più, e un’infinita possibilità di laccetti colorati, bracciali, pietre e metalli per farlo a modo nostro.
Proprio come intona Mariah Carey, durante il Natale ognuno di noi ha un desiderio, unico e speciale, e quest’anno ha pensato DoDo ad aiutarci a realizzarlo. Un’esclusiva selezione di charm, tutti da indossare, dedicata a noi. L’atmosfera elegante del dolce inverno, il calore delle case in festa e la delizia dei dolci natalizi, per celebrare la diversità e ciò che è caro ad ognuno attraverso la creatività, portandola al polso sulle tavole imbandite, o mostrandola al collo tra i sorrisi e il calore degli abbracci.
DoDo firma tre charm eleganti e ironici, tra emozioni e tradizioni
Tre charm che raccontano di tradizioni ed emozioni che condividiamo e che, tuttavia, per poter essere indossati, devono diventare parte di una storia fatta di cordini e catenine che parla di noi e ci rappresenta, e che, soltanto noi, possiamo decidere come raccontare. Eleganza o ironia, leggerezza o streetwear, irriverenza o maturità, sta a noi scegliere chi siamo e soprattutto chi vogliamo essere in attesa del nuovo anno.
Un delicato fiocco di neve in diamanti icy e oro rosa, che sembra fluttuare, diventa un must-have senza tempo che incarna l’aspetto più sofisticato e complesso del progetto. E poi due simboli tradizionali reinterpretati in modo provocatorio e chic come soltanto DoDo sa fare. Un alberello di Natale in oro rosa con la spina della corrente sulla parte posteriore, e un omino di pan di zenzero che indossa occhiali da sole pop.
Nonostante il modificarsi e il trasformarsi dei canoni estetici, questi charm firmati DoDo sono occasioni senza tempo, il cui significato ultimo è una vera e propria promessa. Tre piccole ragioni per essere sé stessi, tre preziosi motivi per non dimenticarlo mai.
di Alessandra Nuzzo