La natura selvaggia di Tiffany & Co.

Tiffany & Co., maison newyorkese che ha segnato la storia dell’alta gioielleria, oggi racconta la sua di storia, partendo dal 1845, nel Blue Book. Ogni anno esperti del settore e collezionisti da tutto il mondo attendono con ansia la sua pubblicazione, tra cui l’ultima, presentata nell’autunno 2017, che mostra la collezione: l’Arte della natura selvaggia. 

Immaginate una foresta incontaminata, dove gli unici suoni che si possono udire sono il fruscio delle fronde di alberi altissimi, il cinguettio di esotici e colorati pennuti, il fluire di un fiume che diviene sempre più impetuoso, come corresse verso la sua libertà, la sua cascata, che con Tiffany prende le sembianze di un collier dalle linee decise di diamanti accostati l’uno all’altro. 

Le grandi foglie della “mano di fata” diventano anello o orecchini, avvolgendo il famoso diamante giallo, simbolo della Maison dal 1878. Come fiori appena sbocciati sono le linee create dall’incastro degli zaffiri rosa e i diamanti per la realizzazione di un collier e un bracciale dai tratti rigidi. 

Un’esplosione di colori troviamo poi nelle spille raffiguranti uccelli esotici, composti da spinelli rossi e rosa in taglio tondo, spessartiti tondi, zaffiri gialli tondi, diamanti a goccia, e tsavoriti marquise che si intrecciano alle piume in oro 18k.  

Ancora oro 18k nel collier dal richiamo tribale raffigurante le fronde degli alberi o le gonne degli indigeni, composto da una struttura in platino e diamanti, con taglio tondo o baguette, da cui pendono ben 350 sottili foglie dorate scolpite a mano, alcune impreziosite da diamanti. 

Il marchio Tiffany & Co. da anni lotta per l’eco sostenibilità proteggendo parchi nazionali da scavi di miniere, preservando barriere coralline e salvaguardando la Bristol Bay in Alaska, ed è riuscito attraverso la sua ultima collezione a rendere omaggio con maestria ed eleganza a Madre Natura. 

 

di Pamela Romano 

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