A Montecarlo sfilano coraggio ed eccentricità. Tra un parterre d’eccezione e location mozzafiato
Coraggio è il nome della nuova collezione di Alta Gioielleria firmata Louis Vuitton. O meglio, Bravery. Un nome altisonante e di spessore che va a richiamare l’iconico stile della Maison francese, nel quale rientra il leggendario fiore monogram. Bravery è anche l’aggettivo ad hoc scelto per omaggiare il genio e il coraggio dell’omonimo fondatore, Louis Vuitton, a duecento anni dalla sua nascita. All’epoca le cose non venivano in modo così semplice, dal nulla o sulla scia del “tutto è dovuto”; tanta gavetta e spalle larghe erano la conditio sine qua non per raggiungere il risultato desiderato.
Durante l’evento di presentazione, era impossibile non restare folgorati dall’abbagliare dei diamanti. Tra gli ospiti a Montecarlo, Alicia Vikander, attrice e vincitrice di un Academy Award, la quale ha avuto l’onore di indossare un set de “La Star du Nord”, caratterizzato dalla presenza sulla collana del Fiore Monogram da 10.07 carati e un diamante DIF. Non da meno è stata la scelta di Francesca Amfitheatrof, Creative Director Orologi e Gioielli di Louis Vuitton, che ha optato per tsavoriti, opali, diamanti, acquemarine e zaffiri per la speciale occasione.
Stile parigino e reinterpretazione dei grandi classici per Bravery by Louis Vuitton
1821 è la data che gode dei festeggiamenti. Ben duecento anni di capolavori che hanno raggiunto ogni angolo del pianeta, portando nei più prestigiosi palcoscenici e addosso a importanti celebrità questi pezzi da capogiro. L’Amfiteatrof ha tenuto a sottolineare quanto la scelta del nome Bravery sia azzeccata quanto insolita per una collezione di gioielli.
Nel caso specifico, però, abbraccia i valori di Louis Vuitton, la determinazione e l’avventura, che mixati a un pizzico di follia hanno segnato la storia, tanto da esser stata definita una collezione che ripercorre, in senso metaforico naturalmente, la saga di Vuitton, dalla nascita sino ai tempi correnti. Senza ombra di dubbio Bravery è molto più di una semplice reinterpretazione dei grandi classici della Maison, si tratta di affondare un punto della storia del mondo dell’Alta Gioielleria, grazie a un abile virtuosismo tecnico mai visto prima e al potenziale narrativo che vi si cela dietro; una storia misteriosa e nuova nel mondo del lusso.
Immensamente Bravery
Una rinnovata eleganza è ciò che Bravery con i suoi 90 pezzi di Alta Gioielleria vuole mostrare. 90 pezzi dietro i quali si celano ben tre anni di meticolosa ricerca tra smeraldi, rubini, zaffiri, diamanti e, ancora, pietre rare e preziose affinché tutto potesse dare vita a qualcosa mai visto prima.
Le pietre colorate necessitano di attenzioni particolari, sono vive e hanno un umore proprio, il che va studiato per trovare gli abbinamenti cromatici giusti anche in fatto di lucentezza. Ogni pietra ha una lavorazione a parte, e per Bravery tutto è avvenuto in maniera naturale, senza scaldarle; si tratta di una tecnica che assicura l’omogeneità cromatica. Smeraldi, rubini e zaffiri sono diffusori di energia ed è per questo che vengono associati a “La constellation d’Hercule” o ancora a “La Passion”, ispirandosi all’interno dei classici bauli LV.
Il set “Tumbler”, composto da orecchini, bracciali, anelli e collana, è un’esplosione di tecniche e segna la prima volta che un lucchetto, proprio come l’aveva brevettato Louis Vuitton nel 1890, ha ispirato un pezzo di gioielleria. Caratterizzato da un’acquamarina, il Tumbler si presenta come un fermaglio incastonato di diamanti, posizionato su una collana, mettendo in mostra tutti i colori della terra e ricordando l’arcobaleno con le sue oltre 130 gemme. Se fin qui si è parlato di storia strizzando l’occhio alla nostalgia, Bravery non dimentica quanto Louis Vuitton fosse un visionario e amante del futuro. La collana “L’Élan Vital” ne è la dimostrazione: glamour e contemporanea si rifà alla collezione firmata da Nicolas Ghesquière del pret-a-porter.
A completare la collezione, troviamo la collana con smeraldi colombiani e diamanti “L’Aventure”, simbolo dei chilometri che separano la regione del Giura da Parigi; “The Arrow”, metafora del viaggio di Louis Vuitton e reinterpretazione letterale della V del proprio nome, è arricchita da una lavorazione artigianale e pietre preziose; “Le Mythe”, un pezzo di altissimo livello che racchiude in sé le firme emblematiche del fondatore: il motivo Damier, le borchie e i motivi caratterizzanti le chiusure dei bauli e il Monogram Flower. Quest’ultimo, comprensivo anche di bracciali, anelli e orecchini pendenti, è il set che ha necessitato di ben oltre 1300 ore di lavoro, un vero mito, indossabile in modi differenti grazie alla sua estrema flessibilità.
La collezione Bravery ci mette di fronte al passato, al presente e al futuro, inaugurando un nuovo capitolo dell’Alta Gioielleria, dove viene raccontata una storia che coniuga l’artigianalità con le ultime tecniche di lavorazione. Bravery, a dimostrazione di quanto fosse umanamente grande Louis Vuitton e di quanto la sua figura sia adattabile e giusta al giorno d’oggi, omaggia il coraggio di tutti coloro che hanno lavorato a questo progetto, pur magari facendo sacrifici per aggiornare i propri strumenti di lavoro.
di Agnese Pasquinelli