La 18esima Mostra Internazionale di Architettura dal titolo The Laboratory of the Future a cura di Lesley Lokko, organizzata dalla Biennale di Venezia, sarà aperta al pubblico da sabato 20 maggio a domenica 26 novembre 2023 ai Giardini, all’Arsenale e a Forte Marghera.
The Laboratory of the Future ha scelto di adottare il concetto di “cambiamento”, un modello più sostenibile per la progettazione, l’allestimento e lo svolgimento di tutte le sue attività. L’edizione 2023 della Biennale di Architettura erediterà il lavoro svolto da Cecilia Alemani (la curatrice della 59. Biennale Arte nel 2022, ndr). “L’idea non è di ricostruire una nuova mostra, ma di adattarsi al progetto preesistente, perché la cornice che ci ha lasciato è eccellente”, afferma Lesley Lokko. Il progetto è stato affrontato con uno sguardo innovativo verso le nuove sfide del futuro dal punto di vista sociale, ambientale e della sostenibilità. Per la prima volta i riflettori sono puntati sull’Africa e sulla sua diaspora, su quella cultura fluida e intrecciata di persone di origine africana che oggi abbraccia il mondo.
Lesley Lokko ha fondato nel 2020 l’African Futures Institute, una scuola di specializzazione in architettura e piattaforma di eventi pubblici, mentre nel 2015 la Graduate School of Architecture a Johannesburg. Ha insegnato negli Stati Uniti, in Europa, in Australia e in Africa, ricevendo numerosi premi per il suo contributo all’insegnamento dell’architettura. “Al cuore di ogni progetto c’è lo strumento principe e decisivo: l’immaginazione”, ha spiegato la Curatrice. “È impossibile costruire un mondo migliore se prima non lo si immagina”. Degli 89 partecipanti, metà provengono dal continente africano o dalla diaspora africana, con parità di genere e attenzione ai più giovani.
La struttura
The Laboratory of the Future inizia nel Padiglione Centrale ai Giardini, dove sono stati riuniti 16 studi che rappresentano un distillato di Force Majeure (Forza Maggiore) della produzione architettonica africana e diasporica. Si sposta poi nel complesso dell’Arsenale, con la sezione Dangerous Liaisons (Relazioni Pericolose) – presente anche a Forte Marghera, a Mestre – affiancata a quella dei Progetti Speciali della Curatrice. In entrambi gli spazi sono presenti opere di giovani “practitioner” africani e diasporici, i Guests from the Future (Ospiti dal Futuro), il cui lavoro si confronta direttamente con i due temi della Mostra, la decolonizzazione e la decarbonizzazione, fornendo una visione istantanea delle pratiche e modalità future di vivere il mondo.
L’edizione 2023 della Biennale di Architettura includerà la Biennale College Architettura, nel corso della quale si svolgeranno diversi progetti con quindici docenti internazionali: Samia Henni, Marina Otero, Nana Biamah-Ofosu, Thireshen Govender, Lorenzo Romito, Jacopo Galli, Philippa Tumumbweinee, Ngillan Gbadebo Faal, Rahesh Ram, Guillermo Fernandez-Abascal, Urtzi Grau, Samir Pandya, Alice Clancy, Sarah de Villiers e Manijeh Verghese, i quali lavoreranno con cinquanta tra studenti, laureati, accademici e professionisti emergenti, provenienti da tutto il mondo e selezionati da Lesley Lokko. Durante questa occasione, Ángel Borrego Cubero girerà un documentario dedicato all’esperienza formativa, che verrà in seguito pubblicato.