Il Tabouret Cabanon
Il protagonista indiscusso dell’installazione è l’iconico Tabouret Cabanon, uno sgabello ideato nel 1952 da Le Corbusier, una delle figure di maggiore spicco dell’architettura del XX secolo. Questo singolare objet trouvé, concepito a partire da una scatola di whiskey abbandonata sulla spiaggia, fu da lui pensato per il suo Cabanon: una cabina minimale di piccolissime dimensioni affacciata sul mare della Costa Azzurra e pensata per accogliere lo stretto necessario per un breve soggiorno. Lo sgabello è costituito da doghe di castagno massello, unite tramite incollatura e opacizzate grazie a una speciale vernice che ne esalta le venature; inoltre, ciascun lato presenta una fessura orizzontale che ne agevola il trasporto e ne consente il passaggio a tavolo o comodino, rendendolo un oggetto particolarmente versatile nella sua essenzialità.
Il sodalizio tra Cassina e Le Corbusier
Cassina, rinomata azienda italiana di arredamento, ha acquisito negli anni Sessanta i diritti per la produzione dei mobili di Le Corbusier e a partire dal 2010 ha industrializzato il Tabouret Cabanon, rendendolo ufficialmente un elemento distintivo e intramontabile dell’arredamento moderno, nonché una testimonianza duratura del genio dell’architetto svizzero-francese. Oltre alla versione originale, Cassina ha dato vita a due modelli alternativi, uno in rovere e uno in betulla.
L’allestimento
L’allestimento proposto a Palazzo San Fedele in occasione della Design Week presenta due rivisitazioni di questo singolare sgabello: la prima, già presente nel set design della sfilata Autunno/Inverno 2024-2025 di Bottega Veneta, presenta delle rifiniture in legno bruciato ottenute tramite una rinomata tecnica giapponese; la seconda, invece, declinata in quattro colorazioni – giallo, blu, verde e rosso – è lavorata con l’intreccio foulard, caratteristico del brand. Entrambe le versioni possono essere acquistate, ma sono disponibili pochissimi pezzi: cento in legno e sessanta in pelle.