Non solo una grande mostra, ma una reale sperimentazione sinestetica nella quale la musica prende forma e si va a costituire in concretezza, in arte. Non solo un quadro, ma la rappresentazione della società, che riporta nell’ultimo pannello la citazione biblica: “il mio regno non è questo mondo”, fornendoci indiscutibilmente un interessante spunto di riflessione. Dal 3 febbraio al 6 maggio lo spazio Oberdan in viale Vittorio Veneto a Milano ospiterà la mostra di Gustav Klimt “Disegni intorno al fregio di Beethoven” in occasione della celebrazione del 150° anniversario della nascita di Klimt. Non sarebbe stato possibile scegliere una location più adatta, infatti, il palazzo ospitante è in stile floreale, Art Nouveau, che riprende il tema e il gusto dell’epoca dell’ illustre artista. La rassegna è organizzata da Alef cultural project management in collaborazione con la Sabarsky Collection New York di Berlino e promossa dalla Provincia di Milano. La mostra è a cura di Annette Vogel per la sezione dei disegni, di Lorenza Tonani per la sezione sulla grafica secessionista, di Maria Porro per la riproduzione scenografica del fregio di Beethoven ed è una testimonianza vera e propria dell’espressione di un’ epoca ricca di simboli, significati e innumerevoli allegorie. Riprodotto a dimensioni reali, 34 metri, il meraviglioso fregio di Beethoven, è accompagnato da 15 disegni originali correlati al famoso affresco che si trova in una sala del Palazzo della Secessione di Vienna. L’opera si compone di 3 parti: l’anelito della felicità, le forze ostili e l’inno alla gioia. Il percorso espositivo inizia a partire dai manifesti originali della Secessione viennese realizzati, tra i quali opere di grandi maestri come Koloman Moser, Alfred Roller, Ferdinand Hodler e Leopold Stolba , appartenenti alla Collezione Salce della Sovrintendenza per i beni storici , artistici e etnoantropologici per le Province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso. In aggiunta nella mostra sono in esposizione alcuni numeri della celebre rivista ‘’Ver Sacrum’’ lo strumento per eccellenza degli artisti del movimento secessionista. Inoltre il celebre fregio verrà riprodotto da sapienti scenografi e decoratori in una sala dedicata proprio alle sorprendenti note della Nona Sinfonia di Beethoven.
Zoe Polizzi